06/11/2002
SIENA - Il rettore Tosi alla trasmissione Unomattina chiede l'intervento del Governo in aiuto all'Università italiana
Il rettore dell'Università di Siena, Piero Tosi, ha denunciato oggi alla trasmissione "Uno mattina", in onda su Rai1, la gravità della situazione dell'Università italiana e ha chiesto l'intervento del Governo per modificare la legge Finanziaria 2003.
«Se ci fosse una Maastricht della cultura, della formazione e della ricerca, l'Italia non ne farebbe parte – ha detto Tosi, eletto lo scorso settembre presidente della Crui, Conferenza nazionale dei rettori delle Università italiane». «Se ci confrontiamo con i dati europei – ha proseguito Tosi – scopriamo molte differenze a nostro svantaggio. Per esempio, da noi la media del rapporto tra studenti e docenti è di 1 a 32, in Germania è 1 a 12. Si intuisce come ci siano per forza difficoltà nella possibilità di personalizzare la didattica, l'orientamento e il tutorato, ma non abbiamo risorse per migliorare la situazione. Inoltre l'Università italiana deve affrontare maggiori oneri per il personale: abbiamo un 77% in più di spese fisse rispetto al passato. In queste condizioni non possiamo certo far fronte alla competizione europea. Ma è allo stesso tempo importante sottolineare come, a fronte di una situazione difficile, l'Università italiana emerga nella formazione. Si parla tanto di fuga all'estero di cervelli: evidentemente noi siamo capaci di formarli in modo adeguato. Abbiamo cinque volte meno ricercatori universitari della Francia e 8 volte meno della Germania, ma i dati statistici ci dicono che a parità di numero dei ricercatori la produttività italiana è decisamente più alta». Dopo aver ribadito l'impossibilità di raggiungere una dimensione europea, Tosi ha concluso chiedendo l'intervento del Governo: «Auspico che questo appello sia accolto dal Presidente del Consiglio e dal Ministro dell'Università, affinché siano fatte opportune modifiche alla legge finanziaria in materia di Università».
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