06/11/2002
SIENA - "Guerre di segni. Semiotica delle situazioni conflittuali", convegno dall'8 al 10 novembre 2002 a Castiglioncello
Il conflitto può pensare alla guerra combattuta con le armi, alla lotta fra sessi, può essere interpretato grazie agli strumenti della psicoanalisi, può essere ricercato nella storia e nell'arte e può anche ridursi a una dimensione quotidiana, se la controparte è rappresentata dagli oggetti di uso comune, che non sempre rispondono nel modo desiderato da chi li utilizza.
Su tutte queste dimensioni del conflitto indagherà il trentesimo convegno dell'Aiss, l'Associazione italiana di studi semiotici, presieduta da Giovanni Manetti, docente di Semiotica dell'Università di Siena. Il convegno si svolgerà dall'8 al 10 novembre a Castello Pasquini di Castiglioncello (Livorno), dove ha sede anche il "Centro Studi e Ricerche sulla Comunicazione - Osservatorio Critico Permanente di Castiglioncello", convenzionato con l'Ateneo senese. L'iniziativa è organizzata dall'Aiss insieme al Comune di Rosignano Marittimo e alla stessa Università
"Guerre di segni. Semiotica delle situazioni conflittuali" è il titolo della tre giorni in cui si ritroveranno alcuni degli studiosi di maggiore rilievo delle problematiche connesse, a vario titolo, alla comunicazione, alcuni dei quali docenti nell'ateneo senese. La scelta delle "situazioni conflittuali" è legata in maniera inequivocabile all'attualità. "Il titolo - spiega Giovanni Manetti - fu scelto lo scorso anno, a ridosso dell'11 settembre". Il riferimento agli attentati terroristici trova un legame con gli interessi propri della semiotica, che - aggiunge Manetti - "studia tutte le dimensioni della comunicazione", compresa quella conflittuale e si esplica a livelli e in maniere diverse.
Tra gli interventi, quelli di Eric Landowski e di Juan Alonso, previsti per venerdì la mattina dell'8 novembre, dopo l'apertura, che comprenderà i saluti del sindaco di Rosignano Marittimo, Gianfranco Simoncini, dell'assessore alla Cultura, Nicoletta Creatini e del Presidente dell'Aiss, il professor Giovanni Manetti. I relatori approfondiranno anche aspetti particolari della comunicazione delle situazioni conflittuali. Lucrecia Escudero, nella mattina di sabato 9 novembre, si soffermerà su "Conflitti intertestuali e mediatizzazione", mentre nel pomeriggio Ruggero Eugeni terrà un intervento intitolato "Sentire la battaglia". Emanuele Arielli, sociologo, nella mattina di venerdì 8 novembre, parlerà di "L'escalation semiotica dei conflitti". Un approccio interdisciplinare lo garantirà anche Giorgio Quintavalle, nel pomeriggio di venerdì 8 novembre, con "Un spunto psicoanalitico in tema di situazioni conflittuali". Altre sfaccettature delle "Guerre di segni" si legano a situazioni che tutti hanno vissuto. "Lo spazio della contraddizione" è quello che vede competere uomini e donne e su cui getterà una luce Paola Zaccaria nel pomeriggio di venerdì 8 novembre. Una delle lotte più frequenti resta combattuta con gli oggetti usati ogni giorno, dagli elettrodomestici ai computer, e che a volte sembrano ingovernabili. Sarà Patrizia Magli a soffermarsi sul "Lato discorde delle cose: oggetti d'uso, antisoggetti quotidiani", nel pomeriggio di sabato 9 novembre, per spiegare come si manifesta la rivoluzione degli strumenti che tutti adoperano. L'attualità si mescola di nuovo alla storia. Sebastiano Vecchio, nel pomeriggio di venerdì 8 novembre, discuterà dell'Europa della fine del '700 con "Pensare la Rivoluzione Francese: tra conflitti semiotici e semiotiche conflittuali"; Francesca De Ruggeri tornerà al presente, con il G8 e con "Genova 2001: strade e segni di un conflitto". Un conflitto che non può non sublimarsi in forme artistiche. Alla rappresentazione di questi conflitti si dedicheranno Francesco Galofaro con "La costruzione del 'nemico' nell'Aleksàndr Nevskij di Eizenstejn" e Giorgio Griffagnini con "Guerra e pace: battaglie ed enunciazione", nel pomeriggio di sabato 10 novembre.
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