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Università degli Studi di Siena
Ufficio Stampa
Comunicati stampa

19/02/2001
SIENA - "Comunicare storia" - Un seminario a più voci - Arezzo, Palazzo della Provincia, 22-23 febbraio
Negli ultimi decenni le storiche e gli storici professionali sono cresciuti di numero e hanno molto contribuito a sviluppare la ricerca e le nuove conoscenze originali. Le biblioteche e le riviste, l'editoria e l'università possono testimoniare questo complesso lavoro collettivo.
Meno evidente è stata, a prima vista, la capacità della corporazione storiografica professionale di "comunicare storia" su un piano più ampio, di appassionare un maggior numero di lettori alla storia, di dialogare con altri "comunicatori" di storia che non sono produttori originali di saperi nuovi ma dispongono di linguaggi appropriati e delle sedi mediatiche per raggiungere (o quanto meno rivolgersi a) un pubblico di massa.
Al tempo stesso si è sviluppata negli ultimi anni una certa insofferenza per la storia e per la memoria, una più marcata tendenza a evadere dai fastidiosi oneri dei passato che non vuol passare e dalle responsabilità che la storia sembra richiedere.
L'attualità brilla e attrae molto più di tutto quello che viene omologato come "vecchio", anche se dista da noi solo pochi anni. In questa congiuntura culturale si avvertono le esigenze politiche delle tendenze storiche neorevisionistiche, un bisogno giovanile (spontaneo o coartato) di divagazione e liberazione dai lacci e lacciuoli del passato, una rivendicazione imperialistica di dominio esclusivo dei presente e dell'attuale sul trascorso e sul transeunte.
Piuttosto che definire in modo nuovo il non certo inedito rapporto tra passato e presente, lo scenario odierno vede convivere e confliggere i più spregiudicati e strumentali usi politici della storia con l'esercizio pratico delle virtuose indagini accademico-scientifico-professionali: qualcuno sostiene perfino che il presente si atteggia ad "antistoria". E, ancora una volta, se di competizione per quanto impari si può parlare, scendono in campo linguaggi e gerghi dissimili, forze e professionalità le più diverse, ma tutti, gli uni e le altre, impegnati sul cruciale versante della comunicazione.
A questo contesto è dedicato un seminario a più voci, Comunicare storia, promosso dall'Assessorato ai Beni e Attività Culturali della Provincia di Arezzo e dalla rivista "Storia e problemi contemporanei", che si terrà ad Arezzo, 22 e 23 febbraio 2001.
Il seminario non ha alcuna pretesa di organicità, né vuole costruire percorsi preordinati o inseguire certezze preventive, ma intende fare incontrare storici professionali, editori, giornalisti, personalità della cultura e della spettacolo, amateur della storia e addetti ai lavori, il mondo degli accademici e il mondo dei media, coloro che fanno lezione a poche decine di allievi e chi parla a platee di grande magnitudine.
Quello che si vuole sollecitare è dunque un confronto di opinioni e di esperienze, per rendere più agevole l'interscambio operativo tra "fare storia" e "comunicare storia" e, magari, per approfondire il senso di una parola come "storia" (una disciplina? un'arte? una scienza? una materia?), una cosa insomma a cui tantissimi, nelle diverse competenze e sensibilità, continuano a essere affezionati.



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