Università degli Studi di Siena Comunicati stampa

25/07/2002
SIENA - Comunicare attraverso le immagini: ciclo di conferenze a cura del professor Giovanni Manetti
L'arte e in particolare la pittura, il cinema, la televisione, sono forme espressive diverse, ma affidano tutte il loro messaggio all'occhio e alla vista, indispensabili per leggerlo e per comprenderlo.
Al Comunicare attraverso le immagini sono dedicate le conferenze, che iniziano il 29 luglio, alle ore 18, ospitate dalla "Limonaia" di Castello Pasquini a Castiglioncello, in provincia di Livorno. Il ciclo di conferenze è organizzato dall'Università di Siena e dal comune di Rosignano Marittimo e curato da Giovanni Manetti, docente di Semiotica presso il dipartimento di Scienze della Comunicazione dell'ateneo senese.
Giovanni Manetti è anche il direttore scientifico del Centro Studi e ricerche sulla Comunicazione, Osservatorio critico permanente di Castiglioncello, istituito nel 2000 dalle università di Siena, di Bologna, di Pisa, insieme al comune di Rosignano Marittimo..
Gli incontri estivi di Castiglioncello si sono trasformati in questi cinque anni nell'appuntamento estivo per coloro che sono interessati al mondo dell'informazione:<< Il tema di quest'anno -spiega il curatore Giovanni Manetti - tratta la comunicazione visiva, forse la più importante, la più diffusa e la più capillare forma di comunicazione>>.
Il ciclo di incontri comincerà il 29 luglio, alle ore 18, con l'intervento di Alfonso Jacono, docente presso l'Università di Pisa, che parlerà del rapporto tra pittura e realtà. Il 2 agosto saranno presenti a Castiglioncello Maurizio Bettini e Omar Calabrese che introdurranno il tema delle Immagini bizzarre. Il 5 agosto la sceneggiatrice Suso Cecchi d'Amico e il semiologo dell'Università Cattolica di Milano, Armando Fumagalli, parlano di Cinema: le immagini e la vita.
L'ultimo appuntamento è fissato per il 7 agosto, alle ore 18, con Enrico Menduni, docente di Teorie e tecniche del linguaggio televisivo all'Università di Siena, che affronterà il tema "Simulare la vita: la quasi realtà della televisione".