14/01/2013
SIENA - Scoperta di importanti reperti archeologici in Egitto
Durante la campagna di ricerche che si è conclusa a Natale, quasi cento papiri, testi scritti su cocci (ostraka) e statue di faraoni e sacerdoti di eccezionale interesse artistico e storico sono venuti alla luce a Dionysias, in Egitto, a 100 kilometri a sud del Cairo, grazie al lavoro degli archeologi del dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali dell'Università di Siena in collaborazione con il Supreme Council of Antiquities, impegnati da molti anni in scavi e attività di ricerca archeologica sulla sponda meridionale e orientale del Mediterraneo, in Grecia, Giordania, Egitto, Tunisia, Algeria e Marocco.
Le missioni, organizzate nel 2012 dal professor Emanuele Papi nei depositi di Kom Aushim e sul sito archeologico di Dionysias (un centro fondato in età tolemaica, nel III secolo a.C., che continuò la sua lunga esistenza fino al VI secolo d.C.) hanno portato alla luce ritrovamenti importanti.
L'applicazione di tecnologie avanzate ha rivelato strade, isolati, case, e sacelli costruiti intorno al tempio dedicato a Sobek, il dio coccodrillo. Il tempio dedicato a Sobek è uno dei meglio conservati di tutto l'Egitto. Le ricognizioni di superficie hanno identificato decine di oleifici su cui si basava l'economia della regione; le indagini nel tempio hanno scoperto numerose stanze segrete dietro le pareti e dentro i muri, e cripte nascoste sotto i pavimenti, con complessi percorsi e sistemi di chiusura.
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