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Università degli Studi di Siena
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18/12/2012
AREZZO - Il nuovo Dipartimento universitario di Arezzo: presentate dal direttore Loretta Fabbri le linee di sviluppo della struttura didattica e scientifica
La legge di riforma dell’organizzazione delle Università ha prodotto dei cambiamenti in tutti gli atenei italiani: ad Arezzo le attività di insegnamento e di ricerca sono state riorganizzate nel Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale, uno dei 15 dipartimenti costituiti dall’Università di Siena. Il nuovo Dipartimento di Arezzo è una struttura che riunisce le attività formative dei corsi di laurea (con oltre 1300 studenti iscritti) svolte fino ad oggi dalla facoltà di Lettere e Filosofia e quelle di ricerca condotte precedentemente dai tre dipartimenti scientifici presenti nel campus del Pionta. Gli obiettivi e le linee di sviluppo della nuova struttura universitaria sono stati presentati questa mattina dalla professoressa Loretta Fabbri, eletta il mese scorso direttrice del Dipartimento aretino. “Il percorso che ha portato l’Ateneo, e quindi la facoltà di Arezzo, a riorganizzarsi nella nuova struttura dipartimentale è stato una vera e propria riscrittura dell’identità formativa e di ricerca della nostra Università – ha spiegato la direttrice - . Per quanto riguarda la sede di Arezzo, l’attuale configurazione consente di valorizzare la natura eterogenea del nostro Dipartimento, caratterizzato da un forte pluralismo metodologico e disciplinare, dove sono rappresentati gli studi umanistici, quelli sulla formazione e l’apprendimento continuo e quelli sulle lingue per le imprese”. “Sono stata impegnata in prima persona, insieme a molti colleghi - ha proseguito la direttrice – in un processo di riorganizzazione che permettesse alla sede di Arezzo di raccogliere l'eredità della facoltà di Lettere e Filosofia ma che consentisse anche un rinnovamento della propria offerta didattica e scientifica. L’attuale offerta formativa propone ai giovani dei percorsi di laurea capaci di fornire strumenti culturali, scientifici e professionali per entrare nel mondo del lavoro con competenza. Inoltre stiamo proponendo master e corsi di formazione progettati insieme alle aziende, come ad esempio quello sul Design del gioiello. Credo che il nuovo Dipartimento rappresenti un’opportunità per consolidare i rapporti con il mondo sociale ed economico del territorio che ci ospita e per valorizzare quanto in questi anni abbiamo fatto sia in termini di ricerca che di didattica”.
Un impegno collegiale: il vicedirettore, i delegati, i gruppi di lavoro
Una sfida che il nuovo Dipartimento dovrà affrontare sarà sicuramente quella di trovare forme di governance capaci di mettere insieme le forze, coinvolgendo tutte le componenti della comunità accademica. “Il Direttore di un dipartimento – ha spiegato Loretta Fabbri – ha in un certo senso compiti manageriali e nessuno può pensare di governare da solo i nuovi scenari di un’organizzazione complessa come quella universitaria. Collegialità, delega, autonomia, responsabilità e riconoscimento sono alcune delle parole chiave che orienteranno la gestione della nuova struttura. Questa si avvarrà di un Consiglio di delegati e di alcuni gruppi di lavoro che mi supporteranno nello sviluppo di strategie innovative”. Nel Consiglio di Dipartimento, svoltosi ieri al campus del Pionta, la professoressa Fabbri, che aveva già nominato vicedirettore il professor Andrea Matucci, ha annunciato la nomina dei delegati alle varie attività e la composizione dei relativi gruppi di lavoro. I delegati sono: Claudio Melacarne alla Didattica e al Tutorato, Silvia Calamai alla Ricerca, Francesca Bianchi all’Orientamento, Paolo Piccari ai rapporti con il territorio e le imprese, Federico Siniscalco all’Internazionalizzazione, Enrico Cheli alla Formazione continua, master e dottorati, Simona Micali all’Accreditamento, Marina Marengo alla Sostenibilità, Alessio Ricci alla Comunicazione, Laura Occhini alla Comunicazione online.
La riorganizzazione del campus: nuovi spazi per studiare, socializzare e per le attività culturali
Dal mese di novembre è in corso una riorganizzazione degli spazi all’interno del campus del Pionta “L’università deve essere vissuta come un contesto sociale e culturale dove trovano adeguato spazio tutti coloro che la compongono e tutte le attività che la caratterizzano – ha spiegato Loretta Fabbri -. E’ necessario per questo che offra agli studenti ambienti adeguati per socializzare, per studiare e scambiarsi ad alta voce le proprie idee, per fare delle attività culturali, per organizzare eventi. Per questo, il nuovo Dipartimento è stato ripensato anche negli spazi in funzione delle esigenze degli studenti, dei servizi e della ricerca. In accordo con gli studenti per esempio si stanno predisponendo nuove aule studio, un’aula studenti, degli ambienti dove permettere la socializzazione tra studenti stranieri e i nostri iscritti. Ci sarà un’aula dedicata all’orientamento e al tutorato, uno spazio per incontrare le imprese e i portatori di interesse del territorio, l’area dell’internazionalizzazione”. Entro gennaio, inoltre, saranno riuniti nella palazzina centrale dell’Orologio tutti gli uffici, compresa, al piano terra, la segreteria studenti. “L’intenzione – ha detto la direttrice – è quella di favorire la comunicazione tra i diversi settori e servizi universitari per renderli sempre più efficienti e funzionali”. Per quanto riguarda gli spazi esterni, d’intesa con il Comune e l’azienda Usl 8 di Arezzo, e con l’impegno economico anche dell’Università, è in corso un progetto di riqualificazione dell’area del Pionta. “Grazie all’azione congiunta congiunta – ha proseguito la direttrice - nelle ultime settimane è stato possibile restituire agli studenti e a tutti gli aretini uno dei parchi più belli della nostra città”.
L’offerta dei corsi: lauree, master e formazione continua
“Oltre ai percorsi tradizionalmente presenti – ha spiegato la professoressa – nella sede di Arezzo vengono anche proposti corsi più innovativi e professionalizzanti per formare esperti per la comunicazione d’impresa e per quella interculturale, consulenti per le risorse umane, formatori ed educatori, oltre a professionisti che potranno trovare opportunità nei diversi settori dell’industria culturale”. Chi, dopo la laurea, intende proseguire gli studi può scegliere tra vari master, collegati alle esigenze di formazione dei settori economici e sociali locali e non solo, come quello sulla Storia e il Design del gioiello progettato con le aziende orafe aretine e le associazioni del settore (tra i docenti anche Gianni Bulgari), quelli per manager etici e per manager dei processi di educazione e formazione e, ancora, quelli sul benessere nelle organizzazioni e sull’editoria digitale. Oltre ai corsi di laurea e ai master, vengono organizzati anche corsi di perfezionamento, di formazione, di aggiornamento e il Tirocinio formativo attivo (Tfa) per la formazione degli insegnanti. “Dovremo legare sempre più la ricerca alla didattica, cogliere i bisogni emergenti dalla società, i cambiamenti culturali e professionali e razionalizzare le risorse – ha commentato Loretta Fabbri -. La nuova normativa ci chiede anche di integrare la didattica tradizionale con attività di laboratorio che consentano la partecipazione attiva degli studenti alla costruzione della conoscenza, un aspetto questo su cui ci impegneremo ulteriormente considerato anche che sono gli studenti stessi a chiederci di coniugare lo studio teorico con l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro. Oltre a questo svilupperemo ulteriormente le attività di tirocinio e stage, che ogni anno coinvolgono già quasi trecento dei nostri studenti iscritti ai corsi di laurea triennale, e agevoleremo la frequenza ai corsi degli studenti lavoratori. Il mio impegno per gli studenti sarà quello di sostenerli lungo il loro percorso universitario e di aiutarli a entrare nel mondo del lavoro”.
La ricerca, a sostegno dello sviluppo economico e sociale del territorio, e le relazioni internazionali
Anche le attività scientifiche dovranno sempre più collegarsi alle esigenze e ai bisogni sociali ed economici. “Dopo l’insegnamento e la ricerca, l’impegno a contribuire allo sviluppo dell’ambiente di riferimento è considerato la terza ‘missione’ dell’Università – ha commentato il direttore -. Costruiremo una rete di relazioni ancora più efficace con gli enti, le istituzioni e le categorie economiche per far conoscere le competenze e i servizi che possiamo mettere a disposizione. L’Università è una risorsa per il territorio, produce ricerche a supporto dello sviluppo sociale, culturale ed economico – ha proseguito la professoressa - ed è quindi importante che il territorio capisca come possiamo essere utili”. Tra le ricerche del dipartimento attualmente in corso, si segnalano il progetto sull’utilizzo dei social network per l’apprendimento, commissionato dalla Regione Toscana e finanziato con oltre mezzo milione di euro, e il progetto “Grammo-foni. Le soffitte della voce”, anch’esso finanziato dalla Regione per costruire degli archivi vocali dove saranno salvate parlate in via di sparizione e dialetti toscani. Tra i progetti realizzati, ricordiamo quello commissionato dal Comune di Arezzo per sostenere le politiche giovanili e la ricerca commissionata dalla Provincia e dalla Federazione italiana scuole materne sui cambiamenti in atto sul sistema educativo da 0 a 6 anni. “Sarà inoltre importante – ha aggiunto la professoressa - sviluppare le relazioni internazionali, già intense con paesi europei ed extraeuropei, trovare fondi comunitari e aumentare le occasioni di scambio e di lavoro con altri dipartimenti e altre università italiane e straniere”.
La valutazione, per misurare la qualità dei corsi e dei servizi
Con l’emanazione del decreto legislativo sulla valorizzazione dell'efficienza delle università, che prevede meccanismi premiali nella distribuzione dei finanziamenti pubblici, è stato introdotto un sistema di accreditamento periodico delle sedi universitarie e dei corsi di laurea. Di fatto è prevista la verifica dei requisiti di qualità, di efficienza e di efficacia delle attività svolte. “Dal 2013 – ha concluso la professoressa – anche il nostro Dipartimento sarà impegnato nelle procedure di accreditamento dei corsi e dei servizi, che dovranno essere sempre più efficienti e sostenibili dal punto di vista economico e finanziario. Tutto ciò sarà fondamentale per misurare la qualità della nostra offerta formativa”.
Il direttore
Loretta Fabbri, aretina, è professore ordinario di Metodologie della formazione. E’ stata delegata del Rettore dell’Università di Siena per le attività di tutorato dal 2002 al 2010 e attualmente è delegata alla Formazione continua. E’ stata presidente del Corso di laurea magistrale in Scienze per la formazione e la consulenza pedagogica nelle organizzazioni. Nel mese scorso, oltre all’elezione alla carica di direttore del Dipartimento aretino di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale, è sta eletta anche nel Senato accademico dell’Università di Siena, come rappresentante dell’area di Lettere, Storia, Filosofia e Arti.