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Università degli Studi di Siena
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12/10/2011
AREZZO - E' online la biblioteca del Laboratorio di Storia e Tecnica dell’Oreficeria. Presto in rete anche l’Archivio del gioielliere Costantino Bulgari, donato lo scorso anno all'Università
La biblioteca del Laboratorio di Storia e Tecnica dell’Oreficeria (Lab.Or) della facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo dell'Università di Siena è online. Collegandosi all’indirizzo www.labor.unisi.it si può accedere al sito del Laboratorio e al catalogo degli oltre 400 volumi posseduti. “Si tratta di una delle più fornite biblioteche di settore”, spiega il professor Paolo Torriti, direttore del Lab.Or, “che ora è in rete a disposizione di studiosi e i ricercatori. In questa occasione", prosegue Torriti, "vorrei ringraziare i colleghi e gli amici che mi hanno aiutato e mi stanno aiutando nella gestione del laboratorio e in particolare la dottoressa Federica Aspes, che nel corso di uno stage ha catalogato e digitalizzato tutti i volumi fin ad oggi raccolti dalla biblioteca".
Questi volumi, la maggior parte dei quali donati dai fratelli Giovanni e Luca Raspini, insieme al vasto patrimonio per le ricerche sull’oreficeria comprendente anche l’Archivio del gioielliere Costantino Bulgari qualificano il Laboratorio aretino come polo scientifico per lo studio della storia, della tecnica e del design di ori e argenti.
Presto sarà conclusa la catalogazione digitalizzata della raccolta di Costantino Bulgari, autore di importanti studi sull’oreficeria antica italiana dal Trecento all’Ottocento, che sarà anch'essa pubblicata online. “L’Archivio Bulgari raccoglie punzoni, marchi e documenti riguardanti ben cinque secoli di oreficeria italiana donati lo scorso anno al Laboratorio dell’Università dalla figlia Anna Bulgari Calissoni e dall’architetto Raspini”, prosegue il professor Paolo Torriti. “Le imprese orafe aretine sanno bene che la competizione in questo settore si baserà sempre più non su prezzo e quantitativi ma su identità, marchio, qualità e design: studiare l’oreficeria porterà beneficio a chi produce oreficeria”.