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Università degli Studi di Siena
Ufficio Stampa
Comunicati stampa

25/03/2011
SIENA - Convivere con il terremoto: dopo il Giappone una riflessione sull’ Italia e sulla Toscana in particolare
Incontro aperto al pubblico con i sismologi dell’Università di Siena
30 marzo, ore 16, aula Magna del Rettorato

Un incontro pubblico per informarsi e riflettere sui sismi, sulle possibili previsioni dei rischi, sulla pianificazione del territorio, a partire dall’osservazione dell’evento distruttivo che ha recentemente colpito il Giappone. I sismologi dell’Università di Siena propongono per mercoledì 30 marzo un incontro informativo aperto a tutti i cittadini interessati, per comprendere quanto accaduto a Sanriku, e conoscere la situazione italiana e toscana in particolare, sia dal punto di vista sismologico che degli studi e della prevenzione che vengono attualmente messi in atto. I professori Enzo Mantovani, Dario Albarello, e il dottor Marcello Viti, sismologi del dipartimento di Scienze della terra, illustreranno dal punto di vista geologico quanto accaduto in Giappone, per approfondire la questione della sismicità in Italia e in Toscana, e le azioni in tema di prevenzione .
“Il terremoto che si è verificato in Giappone – afferma il professor Mantovani - può essere un’occasione per riflettere sulle iniziative che potrebbero attenuare le vittime e i danni di futuri terremoti in Italia. Sia i risultati della ricerca, infatti, che la pianificazione territoriale in zona sismica aprono la strada per tentare nuove strategie a vantaggio della sicurezza”.
L’incontro si terrà a partire dalle ore 16, nell’aula Magna del Rettorato; al termine degli interventi, gli esperti saranno a disposizione del pubblico per rispondere a domande sui temi trattati.
Il dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Siena e il gruppo di ricerca del professor Enzo Mantovani sono da tempo un punto di riferimento per lo studio dell'assetto sismotettonico dell'Appennino settentrionale. Da oltre dieci anni sono attive collaborazioni con la Regione Toscana per acquisire elementi utili alla classificazione del territorio regionale e alla definizione di criteri di priorità tra le zone sismiche toscane per la gestione delle risorse destinate ad interventi di prevenzione.
La legislazione che regola attualmente la gestione del rischio sismico in Italia assegna infatti alle Regioni il compito di approfondire le conoscenze attuali e ottenere stime realistiche della pericolosità sismica. Le notevoli risorse dedicate da molti anni a questo problema pongono la Regione Toscana ai primi posti in campo nazionale nella stima e prevenzione del rischio sismico.
Recentemente anche la Regione l'Emilia Romagna ha affidato all'Università di Siena il compito di approfondire le conoscenze sull'assetto sismotettonico della parte esterna padana dell'Appennino settentrionale e di svolgere un controllo geodetico del territorio.
Attualmente, il dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Siena acquisisce e analizza i dati provenienti da oltre 200 stazioni GPS localizzate nell'Italia centro settentrionale, controllando giornalmente le deformazioni del territorio sia per problemi di larga scala, come quelli legati al comportamento sismotettonico della catena appenninica, che per fenomeni locali, come la definizione di sistemi di riferimento per il monitoraggio di processi franosi.

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