22/11/2010
SIENA - Il mondo antico da Roma a Costantinopoli
Alla facoltà di Lettere presentazione dei volumi
“Strix. La strega nella cultura romana”, di Laura Cherubini, e “Il Romanzo di Costantinopoli”, di Silvia Ronchey e Tommaso Braccini. 24 novembre
Giornata dedicata alla cultura del mondo antico, da Roma a Costantinopoli, alla facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Siena. Sono due i libri che saranno presentati il prossimo 24 novembre, frutto degli studi e delle ricerche di studiosi della facoltà.
Durante la mattina, protagonista sarà l'antropologia, con il volume di Laura Cherubini “Strix. La strega nella cultura romana”, Edito da Utet. Sarà Antonio Stramaglia, dell'Università di Cassino, a illustrare il mondo di magia, di superstizione e credenze popolari legate alla figura femminile a Roma, indagato dalla Cherubini, che ha studiato a Siena con Maurizio Bettini, conseguendo il dottorato di ricerca in “Antropologia del Mondo Antico. Modelli, permanenze, trasformazioni”. La presentazione del libro si terrà in via del Refugio, 4, alle 11.
Si passerà da Roma all'Oriente, con la presentazione, nel pomeriggio, del libro di Silvia Ronchey e Tommaso Braccini, “Il Romanzo di Costantinopoli”, edito da Einaudi.
Alla presenza degli autori, Maurizio Bettini ed Enrico Zanini introdurranno e commenteranno le narrazioni e le descrizioni che si snodano attraverso la Roma d'Oriente e che sono raccolte nel volume dando vita a un inconsueto itinerario topografico, “un viaggio nel tempo e nei segreti di un'eredità storica, artistica e culturale, quella bizantina, che ci è sempre appartenuta”.
La presentazione si terrà a partire dalle 17, nell'aula Cinema della facoltà di Lettere e Filosofia, in via Fieravecchia 19.
Silvia Ronchey, docente di Civiltà bizantina presso l'Università di Siena, e Tommaso Braccini, giovane studioso attivo presso la medesima istituzione, nel corso di quasi due anni di lavoro hanno raccolto le voci di centocinquanta testimoni, tra poeti, viaggiatori, filosofi, esploratori, eruditi, pellegrini, avventurieri di ogni nazionalità ed epoca, «accostate come in un mosaico variegato e scintillante a comporre l'eterno “romanzo” di Costantinopoli. Da Procopio a Le Corbusier, da Paolo Silenziario a Mandel'stam, da Psello a Dos Passos, da Anna Comnena a Flaubert, da Ibn Battuta a Gide, da Gilles a Loti, da Grelot a Melville, da Andersen a Cocteau, da Chateaubriand a Fermor, da De Amicis a Mark Twain, da Byron a Yeats, da Nerval a Pamuk».
Le due presentazioni dei due volumi sono aperte al pubblico.
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