16/01/2001
SIENA - Nuova, sensazionale scoperta all'Università di Siena Il gene Rb2 inibisce il tumore anche bloccando la formazione di vasi sanguigni
Il gene Rb2 agisce da oncosoppressore regolando la formazione di vasi sanguigni nel tumore. E' questa la nuova scoperta alla quale sono giunti i ricercatori dell'équipe internazionale che opera all'interno dell'istituto di Anatomia e istologia patologica dell'Università di Siena e che collabora con scienziati del Jefferson Medical College di Filadelfía, l'università di Napoli e il Sunnybrook Health Sciences di Toronto.
La scoperta, pubblicata ieri, 15 gennaio 2001, suda prestigiosa rivista "Cancer Research", apre a nuove speranze per la terapia del cancro, dopo che lo scorso anno proprio dello stesso gene Rb2 era stata individuata a Filadelfia (da parte dell'équipe là diretta da Antonio Giordano) la capacità di regolare il cielo cellulare, inibendo in questo modo la proliferazione di cellule cancerose.
Ora nei laboratori dell'Università di Siena i ricercatori della stessa équipe internazionale, sotto la direzione dei professor Lorenzo Leoncini, hanno dimostrato per la prima volta che il gene RB2 della famiglia del retinoblastoma appartenente ai geni "soppressori tumorali", inibisce il processo angiogenetico, che è considerato cruciale per la crescita neoplastica.
Per adesso l'azione di controllo dell'angiogenesi all'interno del tumore è stata dimostrata in laboratorio su tumori del polmone e del cervello indotti nel topo. Il passo successivo dovrà essere la sperimentazione sull'uomo.
"Non possiamo ancora dire se sia un meccanismo indipendente da quello dell'inibizione del ciclo cellulare, come descritto precedentemente, o se l'uno preceda l'altro. Essenzialmente l'RB2 inibisce la crescita tumorale svolgendo il suo ruolo di soppressore dei cielo cellulare, oltre a bloccare il processo angiogenetico", commenta il professar Lorenzo Leoncini dell'Istituto di Anatomia ed Istologia Patologica dell'Università di Siena.
Gli scambi di ricercatori fra l' Istituto di Anatomia ed Istologia Patologica dell'Università di Siena, diretto dal professar Piero Tosi, rettore dell'Ateneo, e il laboratorio del professar Giordano, alla Thomas Jefferson University di Filadelfia, sono continui e assai proficui. Con quest'ultima rilevantissima scoperta, ancora una volta questo gruppo di ricerca ha dimostrato l'alto valore scientifico dei propri studi.
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