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Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

16/04/2010
AREZZO - Progetti Ponte Scuola-Università, gli studenti dell’Isis Margaritone e dell’Itis Galilei presentano i risultati di alcuni esperimenti di teledidattica
Gli studenti dell’Istituto Margaritone e dell’Istituto tecnico industriale Galilei di Arezzo presenteranno lunedì 19 aprile, dalle ore 10 nella sede della facoltà di Ingegneria (via Porta Buia 3), i risultati degli esperimenti di teledidattica svolti nell’ambito del “Progetto Ponte” Scuola-Università, finanziato dal ministero dell’Istruzione e dalle scuole stesse. Già sperimentato nel 2009 dall’Isis Margaritone, al progetto ha partecipato quest’anno anche l’Itis Galilei. Dalle aule scolastiche i ragazzi hanno potuto svolgere degli esperimenti a distanza su alcuni impianti presenti a Siena nel telelaboratorio ACT (Automatic Control Telelab) dell’Università, monitorandoli in tempo reale attraverso la rete Internet e un particolare software.
Dopo un periodo di formazione da parte dei docenti della facoltà di Ingegneria, che presso le scuole hanno tenuto delle lezioni sull’utilizzo del software, gli studenti si sono collegati all’ACT e sono stati in grado di fare delle esperienze di controllo automatico su sistemi fisici, come un motore, un levitatore magnetico e un serbatoio, presenti nei laboratori remoti di Siena, cioè sono intervenuti su questi dispositivi regolando vari parametri. Il progetto è stato coordinato dai professori Carlo Bianchi dell’Isis e Carlo Gilardoni dell’Iti e, per l’Università, da Marco Casini e Andrea Garulli della facoltà di Ingegneria.
“Con queste attività”, spiega Marco Casini, docente di controllo dei processi, “si facilita la diffusione dell’interesse tra i ragazzi nei confronti di problematiche sia tecnologiche che metodologiche tipiche dei corsi di laurea in ambito ingegneristico”. Per il professor Andrea Garulli, “questa e altre iniziative, come le lezioni che la facoltà di Ingegneria sta tenendo presso il liceo scientifico Redi di Arezzo, permettono ai ragazzi di conoscere non solo i docenti e l’ambiente universitario, ma anche di farsi un’idea dei settori più innovativi nei quali oggi un ingegnere può lavorare”.