14/04/2010
SIENA - Il Medioevo rivisitato dagli artisti contemporanei. Due giornate di studio e un concerto di musica medievale organizzati dal Centro studi “Fabrizio di Andrè” dell’Ateneo senese
Il mondo medievale nelle interpretazioni degli artisti contemporanei è il tema dell’incontro di studi organizzato il 19 e il 20 aprile dal Centro Studi “Fabrizio De André” dell’Università di Siena, in collaborazione con il Comune di Siena e la Fondazione “Fabrizio De André”.
Il convegno, dal titolo “Da Carlo Martello a Il nome della rosa. Il Medioevo rivisitato”, si terrà a partire dalle ore 15 della prima giornata presso l’Archivio di Stato di Siena e proseguirà per l’intera giornata successiva.
Obiettivo dell’iniziativa è esplorare in una prospettiva multidisciplinare i modi in cui il Medioevo è stato ripensato, rappresentato, immaginato, ‘inventato’ nella cultura italiana – ‘alta’ e popolare – della seconda metà del Novecento. Si confronteranno studiosi di letteratura, di storia, di musica medievale con protagonisti della musica e del teatro che abbiano tratto ispirazione da temi o atmosfere medievali.
Le due giornate di studi prevedono, oltre agli interventi degli studiosi, una lettura di testi medievali e contemporanei ispirati al Medioevo, affidata alla poetessa e attrice fiorentina Rosaria Lo Russo, e un concerto, il 19 aprile alle ore 21, al Teatro dei Rozzi.
Nella prima parte del concerto l’ensamble fiorentina L’homme armé, diretta da Fabio Lombardo, percorrerà un breve viaggio nella musica medievale autentica; nella seconda parte Carlo Pestelli interpreterà Fabrizio De Andrè in un percorso attraverso la canzone medievaleggiante del Novecento.
Fra la fine degli anni ’60 e gli anni ’80 del secolo scorso artisti come De André o Dario Fo, Pasolini o Monicelli hanno spesso usato il Medioevo come sfondo per le proprie invenzioni. Grosso modo nello stesso periodo si cominciava a riproporre anche a un pubblico ampio la musica medievale nelle sale da concerto e nelle registrazioni discografiche. Cecco Angiolieri e François Villon, la tradizione orale del teatro di improvvisazione, Boccaccio, Chaucer, la tradizione letteraria relativa alle crociate, la musica di autori come Perotinus o Guillaume de Machaut hanno dato ispirazione a creazioni e soprattutto a rappresentazioni che in molti casi avevano in realtà poco di autenticamente antico: spesso si assisteva all’elaborazione di un’idea ancora non del tutto definita di un mondo che continuava ad essere considerato oscuro.
Studiando il fascino che il mondo medievale ha esercitato e continua ad esercitare sugli artisti contemporanei si possono anche capire molti aspetti del modo in cui la nostra cultura vede e interpreta questa epoca del nostro passato. Il Medioevo, fra l’altro, si offre sia come occasione per immaginare una realtà “carnevalesca”, in cui hanno un ruolo di preminenza i piaceri e il corpo, sia come sfondo per una riflessione beffarda e piena di ironia sulla violenza del potere.
Nell’occasione del convegno si terrà, all’interno dello spazio museale dell’Archivio di Stato, una mostra di documenti musicali medievali e di documenti del cantautore De Andrè.
L’intera iniziativa è inserita nelle manifestazioni della XII settimana della cultura promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali.
Il programma dettagliato è disponibile on line all’indirizzo
www.unisi.it/eventi/medioevorivisitato.
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