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Università degli Studi di Siena
Ufficio Stampa
Comunicati stampa

20/03/2009
SIENA - Le cifre dell'accordo con l’Inpdap per sanare tutte le posizioni assicurative
del personale dell’Ateneo
Definitiva regolarizzazione contributiva dei dipendenti dell’Università di Siena

Come è stato annunciato, ieri, 19 marzo 2009, nella sede della Direzione Generale dell’Inpdap a Roma, è stato raggiunto l’accordo finalizzato a sanare tutte le posizioni assicurative di oltre 3.000 dipendenti dell’Università di Siena.
Il rettore dell’Ateneo Silvano Focardi e il direttore amministrativo Emilio Miccolis si sono incontrati con la Direzione Centrale delle Entrate dell’Inpdap per procedere alla definitiva regolarizzazione contributiva della posizione debitoria dell’Università di Siena. Dall’analisi dell’esposizione debitoria dell’Ateneo senese è emersa la concordanza delle due Istituzioni sulle modalità di calcolo e sulla quantificazione della quota capitale.
Pertanto, il debito totale residuo dell’Università nei confronti dell’Ente previdenziale ammonta a Euro 72.259.154,48, somma comprensiva dell’azzeramento di tutte le passate posizioni (derivanti dai contributi dovuti dall’Ateneo per gli anni 2004, 2005, 2006 e 2007) e della quota di debito in scadenza nell’anno 2011.
L’Università ha chiesto e ottenuto l’abbattimento delle sanzioni, beneficiando dell’applicazione dell’articolo 116, comma 15, lettera a) della Legge 388/2000, che prevede che “… nei casi di mancato e ritardato pagamento di contributi o premi, derivanti da fatto doloso del terzo denunciato, entro il termine di cui all’articolo 124, primo comma, del Codice penale, all’Autorità giudiziaria” (cioè tre mesi), è possibile “la riduzione delle sanzioni civili… fino alla misura degli interessi legali…”, attraverso apposita delibera del Commissario straordinario.
L’Inpdap, condividendo i presupposti di fatto e di diritto della richiesta dell’Ateneo, adotterà un provvedimento amministrativo per effettuare l’abbattimento delle sanzioni, dal momento che il rettore dell’Università di Siena ha presentato in data 29 settembre 2008 denuncia alla Procura della Repubblica, cioè due giorni dopo essere venuto a conoscenza del mancato pagamento di quanto dovuto all’Ente.

L’Università, a seguito dell’accordo, si è impegnata a saldare il debito maturato nei confronti dell’Inpdap entro il 31 luglio 2009.
Con viva soddisfazione il rettore Focardi e il direttore amministrativo Miccolis, nell’incontro avuto nella mattinata con i giornalisti, hanno ringraziato le Istituzioni centrali dello Stato, che hanno reso possibile il risultato raggiunto, che si inserisce nelle positive azioni di buon governo intraprese dall’Ateneo.
In particolare, il rettore Focardi ha voluto sottolineare il ruolo del dottor Miccolis nell’aprire e condurre una fase intensa di contatti con l’Ente previdenziale, che hanno portato alla conclusione positiva di una parte fondamentale per il chiarimento e la soluzione della fase di crisi dell’Ateneo.
Per recuperare i fondi con cui appianare il debito entro il termine stabilito con l’Inpdap il Rettore ha indicato le due operazioni parallele sulle quali sta puntando l’Università di Siena: la stipula di un mutuo e la vendita del palazzo San Niccolò, per la quale vi sono trattative in corso con il Fondo Aristotele dello stesso ente previdenziale Inpdap, che permetterebbe un riaffitto per 18 anni a “canone etico”. “La vendita all’Inpdap di questo immobile, scelto per la sua tipologia e per il suo valore ­ ha detto il rettore Focardi ­ ci dà totale garanzia per quanto riguarda la normale prosecuzione dell’attuale utilizzo come sede delle attività di didattica e di ricerca delle facoltà di Lettere e filosofia e di Ingegneria. Il fondo Aristotele, infatti, presuppone che gli immobili debbano essere utilizzati per una finalità pubblica. Sicuramente resta aperta anche la possibilità di cedere alla Regione Toscana la proprietà della parte del policlinico senese ove si svolgono le attività assistenziali, ma tale progetto non riguarda l’immediato”.
“Per l’Università di Siena ­ ha detto il direttore amministrativo Emilio Miccolis ­ la definitiva regolarizzazione contributiva per i dipendenti dell’Ateneo è uno dei risultati più significativi dell’intera manovra di risanamento, all’interno della quale stiamo procedendo all’armonizzazione su tutti i restanti fronti. Si tratta non solo di un’operazione di correttezza dal punto di vista della gestione, ma anche di tutela delle posizioni del personale docente e tecnico-amministrativo dell’Università di Siena. Il prossimo 30 marzo al Consiglio di amministrazione e al Senato presenterò l’atto di ricognizione complessiva dei residui attivi e passivi dell’esercizio finanziario 2008 e retro, frutto del lavoro svolto in questi mesi, dall’inizio del mio mandato, l’11 dicembre 2008”.
Il prorettore Giovanni Minnucci ha voluto sottolineare come “l’Università di Siena in pochi mesi, contando sulle sue forze e grazie al lavoro del Direttore amministrativo sia riuscita a riemergere da una situazione difficilissima e a rimettersi lungo un cammino positivo”.
“E’ stata una settimana importante per l’Università di Siena ­ ha ribadito il rettore Focardi ­ incominciata con le buone notizie pubblicate dalla stampa sulle cifre che ci spetteranno quest’anno per il Fondo di finanziamento ordinario. Sulla base del merito per la ricerca e la didattica avremo un incremento di circa quattro milioni di Euro rispetto a quanto scritto nel bilancio in forma prudenziale, con la prospettiva che vengano attribuiti incentivi per il 2009 fino a 10 milioni di Euro. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito al risultato che abbiamo presentato oggi e in particolare ringrazio il professor Antonio Barretta, delegato per il bilancio, la programmazione economica e il controllo di gestione, per la preziosa e costante collaborazione”.
“Questi risultati positivi ­ ha concluso il direttore amministrativo Miccolis ­ ci confortano sulle azioni intraprese, ma non devono farci abbassare la guardia, perché vi è la necessità di perseguire con rigore gli effetti del risanamento, attuando fino in fondo il piano che è stato varato dall’Ateneo stesso”.


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