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Università degli Studi di Siena
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05/10/2007
AREZZO - Costruzione di nuove infrastrutture e rischio archeologico. Un corso di perfezionamento al centro di Geotecnologie
Costruire nuove infrastrutture e, allo stesso tempo, salvaguardare il patrimonio archeologico. Sono due necessità che in alcuni casi si trovano in conflitto tra loro. Sulla normativa tecnica per valutare l'impatto delle infrastrutture sul patrimonio archeologico il centro di Geotecnologie dell'Università di Siena, con sede a San Giovanni Valdarno, organizza un corso di perfezionamento in Archeologia preventiva e valutazione del rischio archeologico.
Il corso fa riferimento alla legge 109 del 2005 che prevede lo svolgimento di indagini archeologiche preliminari considerate indispensabili per la valutazione della fattibilità dell'opera. Grazie a tali indagini preventive è scongiurato il rischio di ritrovamenti archeologici durante la costruzione delle infrastrutture, si salvaguarda il patrimonio culturale e si evitano interruzioni dei lavori. Alcune lezioni saranno dedicate all'impiego delle geotecnologie nella valutazione del rischio archeologico.
Il corso, uno dei primi in Italia, è rivolto ad archeologi e operatori culturali, ma anche a geologi, architetti, ingegneri e avvocati, spesso coinvolti nelle attività di verifica preventiva dell'interesse archeologico.
Tra i docenti ci saranno Luigi Malnati, soprintendente ai Beni archeologici dell'Emilia Romagna e Roberto Andrighetto, ingegnere presso lo Studio Geotecnico Italiano.
La domanda di iscrizione deve essere inviata, entro il 15 ottobre, all'ufficio Formazione e Post-laurea (via Bandini 25, 53100 Siena, e-mail post-laurea@unisi.it). Il costo del corso è di 600 euro.
Altre informazioni si trovano nel sito www.geotecnologie.unisi.it.