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Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

19/07/2007
SIENA - Dal pancreas umano cellule staminali capaci di produrre insulina. Nuove speranze per la cura del diabete
Cellule staminali che potrebbero essere utilizzate per curare il diabete sono state individuate nel pancreas umano. A questo risultato è giunto all'Università di Siena il gruppo di ricercatori coordinati dal professor Vincenzo Sorrentino. Gli scienziati, il cui lavoro è in pubblicazione sulla rivista Cell Death and Differentiation, sono riusciti a dimostrare che è possibile isolare dalle isole pancreatiche di soggetti umani adulti una popolazione di cellule che possono essere cresciute in laboratorio e che hanno la capacità di differenziarsi in diversi tipi cellulari, tra cui cellule adipose, cellule ossee e cartilagine. La scoperta sostanziale a cui è giunta l'équipe di Sorrentino è la capacità di queste cellule di produrre insulina, dopo opportune manipolazioni in laboratorio. L' identificazione di queste cellule staminali nel pancreas umano apre dunque la strada allo sviluppo di terapie da utilizzare in soggetti affetti da gravi forme di diabete, basate sul trapianto di cellule producenti insulina.
La ricerca è stata svolta nell'ambito di un progetto sulla medicina rigenerativa finanziato dalla Regione Toscana presso l'Università degli studi di Siena e il Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, dedicato a sviluppare metodologie avanzate per la crescita e il differenziamento di cellule staminali da adulto per lo sviluppo di terapie cellulari.
Allo studio hanno contribuito i ricercatori del Centro di Ricerca sulle Cellule Staminali di Siena diretto dal professor Vincenzo Sorrentino insieme ai ricercatori della diabetologia, coordinati dal professor Francesco Dotta. Questi validi risultati rappresentano la convergenza del lavoro dell'Università degli Studi, dell'Azienda Ospedaliera e del Sistema Sanitario Regionale Toscano e sottolineano come sia possibile arrivare a ottenere risultati di grande spessore grazie ai finanziamenti assegnati ai progetti e al lavoro dei ricercatori che operano presso queste strutture.


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