13/07/2007
SIENA - Dibattito su salute, ecologia e alimentazione con il Lama tibetano Gangchen
Un dibattito denso di contenuti sull'ambiente, la salute, l'ecologia, l'alimentazione, le diverse concezioni della medicina, si è svolto stamattina all'Università di Siena, in occasione della visita del Lama tibetano Gangchen Rinpoche.
Il Lama, celebre in tutto il mondo per le sue iniziative di dialogo interculturale, era accompagnato dell'attore e show-man televisivo Marco Columbro, che da anni si interessa di filosofia orientale, facendo anche attività di divulgazione, tenendo conferenze e scrivendo libri sul buddhismo tibetano, la meditazione e sui temi dell'alimentazione biologica. Il rettore Silvano Focardi ha incontrato Lama Ganchen nel suo studio per uno scambio di doni e ha introdotto la conferenza parlando degli insegnamenti della medicina tibetana che dovrebbero essere sempre tenuti presenti anche dalla medicina occidentale: "il legame stretto tra mente e corpo, la persona come essere complessivo che interagisce con l'ambiente circostante, l'altruismo e la generosità che devono supportare il rapporto tra medico e paziente".
La conferenza, promossa dal professor Luciano Fonzi, è stata anche un'occasione per ricordare l'impegno della Regione Toscana per la promozione della medicina non occidentale e la sua integrazione con la nostra medicina tradizionale. Il presidente della IV Commissione Sanità Fabio Roggiolani ha parlato delle due leggi regionali, oggi definitivamente approvate e uniche in Italia, riguardanti le discipline mediche bionaturali, come ad esempio lo shiatsu, e la medicina complementare, come quella tibetana, himalayana e ayurvedica. Queste discipline saranno usate insieme alla medicina tradizionale nell'Ospedale di medicina integrata di Sorano e Pitigliano. Il professor Fonzi ha ricordato che all'Università di Siena è in fase di attivazione il master universitario in "Medicine complementari", verso il quale la Regione ha dimostrato disponibilità e interesse.
Il professor Mauro Barni, presidente del Comitato regionale di bioetica, ha dimostrato grande apertura verso i temi della medicina spirituale, sottolineando la differenza che la cultura orientale porta nell'approccio al corpo umano e alla malattia, concezione che può essere utile per integrare le mancanze della nostra medicina.
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