25/06/2007
SIENA - Monitoraggio dei cetacei nel Golfo di Follonica
Sta per iniziare il monitoraggio dei cetacei nel Golfo di Follonica. In
occasione dell'anno del delfino, proclamato dalle Nazioni Unite,
l'Università di Siena e il Centro ricerche cetacei Delphin danno il via
al progetto di ricerca che permetterà di censire i cetacei nel Golfo e nell'area dell'arcipelago. La campagna di monitoraggio inizierà il
prossimo fine settimana e si concluderà a settembre, utilizzando il gommone di proprietà del Polo universitario grossetano, e coinvolgerà ricercatori, studenti dell'Università di Siena e soci volontari dell'associazione Delphin.
Il monitoraggio, che servirà a valutare il comportamento e a contare
delfini e balenottere, che in questi giorni stanno aumentando nel
Golfo, è stato presentato dal rettore Silvano Focardi, che è docente di Ecologia ed esperto di ambiente marino, e Luigina Fattorosi, ricercatrice e presidente di Delphin.
Lo scopo del progetto è conoscere la residenza, i movimenti stagionali,
il comportamento, l'alimentazione dei cetacei presenti nel Golfo, contare il numero delle specie presenti e la loro distribuzione per poter studiare dal punto di vista ecologico l'impatto delle azioni umane su questi animali e adottare adeguate misure di conservazione e tutela.
"L'Università di Siena e il Centro ricerche cetacei Delphin rivestono
un ruolo importante nell'ambito della ricerca, conservazione e tutela
dell'ambiente marino nell'arcipelago toscano - ha spiegato Silvano
Focardi . I cetacei sono esposti ad un gran numero di pericoli derivanti dalle attività umane, come la pesca, la navigazione turistica e il trasporto merci, per cui conoscere il numero di esemplari e di specie presenti nel Golfo, dove nei precedenti censimenti sono stati registrati il maggior numero di avvistamenti di delfini dell'arcipelago, è la prima azione
fondamentale per una politica concreta di tutela di questi animali".
"Vogliamo vedere se i numerosi esemplari di cetacei presenti in questo periodo sono solo di passaggio o anche stanziali - ha spiegato Luigina Fattorosi, che coordinerà la ricerca e organizzerà il lavoro di
studenti e volontari-. Se scopriremo che ci sono dei gruppi stanziali, potremo programmare azioni di tutela specifiche."
Nei mesi estivi i ricercatori raccoglieranno dati sulle specie
avvistate: caratteristiche e dimensioni degli esemplari e del gruppo di appartenenza, forma e colore degli animali, presenza di individui giovani, salti, direzione e velocità di allontanamento, comportamento rispetto all'imbarcazione.
Attraverso l'annotazione delle condizioni meteomarine, della data,
dell'ora e delle precise coordinate geografiche dell'esemplare
avvistato verrà tracciata una carta degli avvistamenti, corredata da foto e registrazioni dei suoni emessi per riconoscere i singoli animali e
studiarne l'itinerario, e filmati per studiare il comportamento e le
gerarchie nel gruppo.
I dati verranno poi utilizzati per programmare azioni di conservazione
e tutela delle aree critiche e di valorizzazione e salvaguardia del
Golfo, favorendo lo sviluppo di attività eco-compatibili.
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