19/06/2007
SIENA - "Manoscritti del deserto": recupero e salvaguardia della cultura nomade del Sahara
Biblioteche nel cuore del Sahara che custodiscono antichi manoscritti delle popolazioni nomadi, preziosi volumi che risalgono ai secoli tra il XIV e il XIX, con testimonianze importanti della cultura del deserto: un patrimonio culturale inestimabile da salvaguardare e da recuperare.
E' il progetto del Comitato Biblioteche del deserto, nato nel 2001 all'Università di Siena, e promotore del convegno internazionale "Manoscritti del deserto", che si terrà presso il Collegio Santa Chiara dell'Ateneo senese il prossimo 21 giugno.
L'incontro nasce proprio per fare il punto della situazione e presentare i primi risultati del progetto avviato nel 2001: la realizzazione di una sala di lettura per bambini, costruita e allestita nel recinto della scuola elementare di Chinguetti in Mauritania, e la pubblicazione del catalogo in arabo e francese dei circa 3000 manoscritti conservati nella biblioteca Habott a Chinguetti.
I cataloghi, curati dalla professoressa Carmela Baffioni, arabista dell'Università di Napoli "L'Orientale" e editi da Nottetempo, raccolgono antichi codici manoscritti, trattati di archeologia, matematica e storia coranica, che servirono da veri e propri libri di testo per i bambini del popolo arabo, tutte testimonianze di una cultura affascinante, varia e ricca di contaminazioni da altre civiltà.
La giornata si aprirà alle 9.30 con il saluto del rettore dell'Università di Siena, Silvano Focardi, seguito dall'intervento del presidente della Fondazione Habott, Sid' Ahmed Habott e di altri esperti e studiosi italiani e internazionali. Saranno presenti anche i due scrittori Ibrahim al-Koni, scrittore libico e Tahar Lamri, autore algerino di numerosi racconti e di piéces teatrali.
Il convegno è organizzato dal Comitato 'Biblioteche del deserto', presieduto dall'Università di Siena e composto dalla ONG Terre Solidali, dalla Fondazione Nahda, che riunisce i proprietari dei manoscritti e da altre università italiane, come l'Università degli Studi di Milano "Statale", l'Istituto Universitario Architettonico di Venezia, l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", l'Università degli Studi di Trieste. Il progetto è ora inserito nel Programma "Mediterraneo e Oriente. Lingue culture religioni" dell'Università di Siena.
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