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Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

21/02/2007
SIENA - Tecniche di diagnosi di sclerosi multipla benigna
L'esistenza di forme benigne di sclerosi multipla, la malattia che colpisce la sostanza bianca del sistema nervoso centrale, e di cui sono ancora sconosciute le cause, è attestata, nella maggior parte degli studi condotti fino ad oggi, intorno a una percentuale del 20-25%, rappresentando un'evenienza tutt'altro che rara. Attualmente, tuttavia, in assenza di strumenti utili a identificare tali forme di malattia, la diagnosi può essere decretata solo a posteriori, dopo molti anni dal suo esordio, rischiando di compromettere seriamente la possibilità di intervenire.
In questi anni si è costituito un gruppo di scienziati toscano di ricerca sulla sclerosi multipla benigna – coordinato da Maria Pia Amato, docente associato al Dipartimento di Scienze neurologiche e psichiatriche dell'Università di Firenze, da Nicola De Stefano, docente associato al Dipartimento di Scienze neurologiche e del comportamento dell'Università di Siena, e da Leonello Guidi, primario dell'U. O. Neurologia dell'Ospedale di Empoli – che ha confermato l'esistenza di questa particolare forma di sclerosi multipla. Attraverso l'uso di una risonanza magnetica con trasferimento di magnetizzazione (MT), gli studiosi hanno dimostrato che in questa forma di malattia il danno, sia a livello delle lesioni sia a livello del tessuto perilesionale, è decisamente inferiore rispetto alle forme tradizionali di sclerosi multipla, anche a confronto con pazienti nelle fasi iniziali della sclerosi. Dallo studio quindi emerge che la sclerosi multipla benigna è una tipologia di sclerosi in cui a un lungo decorso corrisponde una sostanziale assenza di disabilità neurologica.
I risultati dello studio sono stati oggetto di un articolo del professor De Stefano e collaboratori, pubblicato nell'agosto 2006, su "Brain", una delle più importanti riviste internazionali in ambito neurologico, dal titolo "Brain damage as detected by magnetization transfer imaging is less pronunced than in erly relapsing multiple sclerosis". L'interesse di questi risultati ha inoltre stimolato un ulteriore approfondimento della ricerca, che sarà sviluppata anche grazie ad un finanziamento, per i prossimi due anni, stanziato dall'Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
La sclerosi multipla colpisce prevalentemente giovani adulti tra i 20 e i 40 anni e rappresenta, insieme ai traumi cranici, la principale causa neurologica di disabilità in questa fascia di età; la diffusione della malattia in Italia è stimata intorno a 80 casi ogni 100.000 abitanti.



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