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Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

22/06/2001
SIENA - Costruire la bestia La rappresentazione culturale degli animali
Perché un gatto nero porta sfortuna? O perché il lupo nell'immaginario collettivo è un animale temibile, nel quale è meglio non imbattersi? Perché il maiale è impuro simbolo del male universale? E da cosa derivano le rappresentazioni degli animali che la nostra e altre culture hanno costruito, attribuendo alle bestie fisionomie, significati, valori, caratteri e simboli?
Una risposta a questi e ad altri interrogativi verrà dagli esperti che si ritroveranno a Siena, il 26 giugno, nell'aula Magna dell'Accademia dei Fisiocritici, in occasione del convegno Costruire la bestia. La rappresentazione culturale degli animali, organizzato dal Centro Interdipartimentale di Antropologia del Mondo Antico dell'Università di Siena, diretto dal professor Maurizio Bettini.
In un'epoca che ha un atteggiamento schizofrenico nei confronti degli animali, ora proponendosi con un atteggiamento adorante e antropomorfizzante, che snatura i bisogni e le necessità delle bestie, talora invece con un'aggressività crudele, che non lascia spazio a nient'altro che ai bisogni dell'uomo, una riflessione attraverso il tempo e le varie culture può servire a recuperare un atteggiamento forse più equilibrato e rispettoso degli altri esseri viventi che occupano il Pianeta, oltre la nostra specie.
Il convegno, che si inserisce all'interno di una più vasta iniziativa dell'Università di Siena, inauguratasi nei giorni scorsi con la mostra Bestiario, del pittore Antonio Possenti (le opere sono esposte presso il Palazzo Pubblico di Siena e presso l'Accademia dei Fisiocritici), parte comunque da due dati: l'antropocentrismo sfrenato raggiunto dalla cultura occidentale e, accanto ad esso, le forti reminescenze simboliche, quasi archetipiche, che tuttavia continuano a resistere, costruitesi in millenni di storia, più forti di qualsiasi tecnologia e razionalità
Ma come si conciliano oggi questi due atteggiamenti, che hanno sicuramente un che di estremo? Probabilmente la conoscenza di come questi fenomeni culturali si sono costruiti può essere di aiuto per capire.
Non a caso proprio dall'Università di Siena viene questo invito alla riflessione. Siena è infatti la città del Palio, dove, più che gli uomini si sfidano le bestie, i cavalli – portati in chiesa per la benedizione prima della sfida – e dove le contrade si associano ciascuna ad un animale, all'interno di una simbologia araldica che si perde nella notte dei tempi.
Al convegno interverranno antropologi, filosofi, storici, studiosi di storia dell'arte e anche lo stesso pittore Antonio Possenti, a costruire un quadro interdisciplinare per un'analisi approfondita della rappresentazione degli animali nella mente e agli occhi dell'uomo.



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