10/11/2006
SIENA - Il piano energetico dell'Università di Siena
Diminuire i costi per l'energia elettrica, il riscaldamento, la climatizzazione e allo stesso tempo diminuire l'impatto ambientale: questi sono gli obiettivi che l'Università di Siena vuole raggiungere attraverso un complesso piano energetico, che è già in fase avanzata di realizzazione. Un piano al quale ha dato particolare impulso il rettore Silvano Focardi, docente di Ecologia ed esperto di problematiche ambientali. Focardi infatti ha messo la questione energetica al centro del proprio programma di lavoro, nominando anche un delegato all'Energia e alte tecnologie, il professor Riccardo Basosi.
"Stiamo facendo una grande e complessa operazione, che ha rilevanti aspetti etici oltre che economici – ha detto il rettore Focardi -. Il mio obiettivo è che la nostra Università diventi sostenibile dal punto di vista ambientale, sfruttando le competenze che abbiamo al nostro interno, utilizzando gli incentivi dello Stato e approfittando delle opportunità offerte dalle nuove regole del mercato dell'energia. Il programma che stiamo attuando viene svolto in accordo con la Regione Toscana, in particolare con l'assessore Marino Artusa".
Il professor Basosi ha spiegato: "Grazie alla liberalizzazione di alcuni settori del mercato energetico, e all'attenzione riservata a questi argomenti, l'Università di Siena ha già risparmiato negli ultimi tre anni circa 220.000 euro di spese per l'elettricità, grazie all'adesione al Consorzio Energia Toscana. Questo risparmio sarà utilizzato per migliorare la gestione dei consumi e per attuare il piano energetico che abbiamo elaborato".
Ma la sostenibilità ambientale non passa solo dal risparmio energetico: "vorrei concentrare l'attenzione su tutti gli aspetti della sostenibilità - ha concluso il rettore Focardi -: l'uso e il recupero dei materiali, il corretto smaltimento dei rifiuti, il riciclaggio, sono tutti aspetti che voglio affrontare, per raggiungere l'obiettivo della certificazione ambientale dell'Ateneo".
Per quanto riguarda i consumi energetici, uno studio approfondito in tutte le sedi universitarie ha permesso di capire come sono composti i consumi nel dettaglio. Il costo maggiore per l'Ateneo è quello dell'energia elettrica, che comprende anche i costi di climatizzazione; il Polo scientifico di San Miniato, sede della facoltà di Farmacia e di alcuni insegnamenti delle facoltà di Scienze e di Medicina, assorbe una parte consistente delle risorse energetiche. Questo non è dovuto soltanto alla grande dimensione della struttura, ma anche alla presenza di numerosi laboratori che hanno bisogno di una climatizzazione particolare, alla presenza di molte apparecchiature di ricerca che assorbono elettricità, e allo stabulario, dove viene conservato materiale organico, che deve mantenere una temperatura costante per tutto l'anno.
Proprio su San Miniato si concentreranno i prossimi sforzi: dopo uno studio specifico presto partiranno i lavori per ottimizzare la struttura dal punto di vista energetico. Il primo passo probabilmente sarà l'istallazione di pannelli solari e la schermatura delle vetrate. Ma gli esperti stanno anche pensando alla possibilità di sostituire le attuali caldaie con un cogeneratore, un impianto ecologico che genera contemporaneamente elettricità e calore, con una dispersione ridotta al minimo.
Oltre al progetto specifico sul Polo scientifico di San Miniato, per tutto l'Ateneo è già allo studio la revisione completa degli orari di accensione e spegnimento del riscaldamento e una regolazione più efficiente della temperatura negli ambienti.
Il Piano energetico è elaborato integralmente dal personale dell'Ateneo, con una stretta collaborazione tra tecnici e docenti esperti del settore: il gruppo di lavoro è formato dal professor Basosi, dal responsabile Area edilizia e servizi generali, dottor Carlo Bruni, dall'ingegnere Massimiliano Pagni e dal dottor Franco Ruzzenenti, dottorando del dipartimento di Chimica.
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