La memoria del Risorgimento nel Ventennio fascista. E' questa la tematica approfondita nel libro di Massimo Baioni, "Risorgimento in camicia nera. Studi, istituzioni, musei nell'Italia fascista" (Carocci 2006), che sarà presentato martedì 17 ottobre, alle ore 16, al campus del Pionta. Massimo Baioni è docente di Storia contemporanea presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo. Il volume sarà presentato da Umberto Levra, professore di Storia del Risorgimento all'Università di Torino e presidente del comitato di Torino dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano.
Il Risorgimento, mito fondante dell'unità nazionale, fu al centro di numerosi interventi che alimentarono letture contrastanti tra vari personaggi della cultura fascista. Massimo Baioni, nella sua opera, analizza quali interpretazioni e immagini del Risorgimento furono promosse durante il Ventennio, facendo particolare riferimento all'attività dell'Istituto di Storia per il Risorgimento italiano che sovrintendeva e coordinava iniziative scientifiche e divulgative su questo periodo.
Il volume pone anche attenzione al campo dell'organizzazione degli studi e degli istituti storici. Nella contesa per il controllo delle istituzioni compaiono personaggi di primo piano della cultura fascista, tra cui Giovanni Gentile, Gioacchino Volpe e Cesare Maria De Vecchi, ma anche numerosi giovani storici che hanno svolto un ruolo significativo nella storiografia del secondo dopoguerra.