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Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

29/05/2006
SIENA - Cancro alla tiroide: "E' in aumento, ma si può curare". Il professor Pacini: "Fondamentale la diagnosi precoce, ma anche l'uso del sale iodato"
Una malattia in crescita, che colpisce le donne quattro volte più degli uomini: di cancro alla tiroide si ammalano in Italia 8 persone ogni 100 mila abitanti all'anno. Ma le notizie sul fronte terapeutico sono buone: le cure hanno successo nel 90% dei casi, e le parole d'ordine sono "prevenzione" e "diagnosi precoce". Novità nella terapia, cause, aumento dell'incidenza della malattia in presenza di particolari fattori saranno al centro di un convegno che si terrà all'Università di Siena, il 30 e 31 maggio, organizzato dalla sezione di Endocrinologia dell'Università di Siena diretta dal professor Furio Pacini e dal dipartimento di Endocrinologia dell'Università di Pisa, diretto dal professor Aldo Pinchera.
"L'incremento della malattia – spiega Pacini – è legato all'aumento dei controlli ma non si può escludere il coinvolgimento di cancerogeni ambientali quali le radiazioni, come l'incidente di Chernobyl ha dimostrato. Sono nocive le radiazioni a scopo medico, ma anche quelle ambientali, cui si è esposti ad esempio durante i viaggi transoceanici. Il fumo, invece - prosegue l'endocrinologo - e' stato "assolto", almeno per questo tumore". Ma non solo, la tiroide è a rischio per gli italiani, anche per colpa della carenza di iodio, una carenza facilmente colmabile. ''Si assumono in media per via alimentare solo 60-70 microgrammi di sodio al giorno – dice Pacini - contro i 150 indicati dall'Organizzazione mondiale della sanità. Per questo è importante incoraggiare tutti i cittadini italiani, in particolare le donne, i bambini e le future mamme a portare in tavola il sale iodato, al posto di quello normale''.
Novità importanti anche sul fronte terapeutico saranno presentate nel congresso senese: "In particolare – prosegue Pacini – risulta molto efficace una nuova molecola, chiamata TSH-umano ricombinante, che permette di praticare la terapia con lo iodio radioattivo, evitando l'ipotiroidismo causato dalla sospensione dei farmaci tradizionali".
Il congresso sarà l'occasione per presentare un'altra rilevante novità: le prime linee guida per la diagnosi e la terapia del cancro alla tiroide, realizzate dalla European Thyroid Association, che raccoglie i più importanti studiosi europei della tiroide. La stesura di tali principi, condivisi da 25 paesi europei, è stata coordinata dallo stesso professor Pacini, in collaborazione con il professor Schlumberger dell'Istituto Gustave-Roussy di Parigi.
Le linee guida danno indicazione sui metodi di diagnosi, cura e prevenzione del cancro della tiroide secondo le più moderne acquisizioni scientifiche. Nel mese di giugno saranno pubblicate sulla più prestigiosa rivista europea di endocrinologia, l'European Journal of Endocrinology. "La definizione e la stesura delle linee guida europee – spiega il professor Pacini - si inscrive nel progetto di creare un network europeo che consenta di condividere standard diagnostici e terapeutici validi in tutti i Paesi, al fine di dotare la Comunità Scientifica Internazionale di strumenti efficaci e universalmente riconosciuti".
Nel convegno, che si svolgerà presso il centro didattico delle Scotte con circa 500 partecipanti provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti, troveranno spazio anche approfondimenti circa il trattamento del tumore tiroideo, in particolare una nuova tecnica operatoria mininvasiva videoassistita che riduce il decorso postoperatorio. "Ci confronteremo – conclude il professor Pacini – sulle prospettive offerte dalla terapia genica con una nuova molecola, in sperimentazione nei centri di Siena, Pisa, Firenze, Milano, Torino e Roma, che blocca il gene responsabile del tumore, inibendo così la crescita stessa del cancro".


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