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Università degli Studi di Siena
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02/03/2006
AREZZO - Il mercato del libro nel medioevo. Esce il primo volume della collana "QC- Quaderni Cislab"
Nel medioevo il libro manoscritto era un bene di lusso. Lo si poteva paragonare a gioielli e stoffe preziose. Alle caratteristiche fisiche di questo bene, ma anche agli artigiani che lo realizzavano e ai signori che lo commissionavano è dedicato il volume "Liber/Libra. Il mercato del libro manoscritto nel medioevo italiano", una raccolta di saggi di Caterina Tristano, Luciana Devoti e Francesca Cenni. E' la prima pubblicazione di "QC – Quaderni Cislab", una collana del centro interdipartimentale di Studi sui beni librari e archivistici sulla cultura scritta occidentale dal medioevo all'età contemporanea. L'opera, edita da "Jouvence", sarà presentata domani, venerdì 3 marzo alle ore 12, alla facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo (campus universitario del Pionta). Interverranno Eef Overgaauw, direttore della sezione manoscritti della Staatsbibliothek di Berlino, Ezio Ornato del Laboratoire de Médiévistique occidentale di Parigi, ed Enrico Stumpo, docente di Storia economica all'Università di Siena.
Le autrici prendono in esame il mercato del manoscritto rifacendosi a fonti antiche, tra cui libri datati dal XII al XVI secolo in cui sono riportate testimonianze di stima, valutazione per prestito e pegno dei volumi.
Attraverso le vicende economiche del libro manoscritto emerge anche un'immagine della società italiana, tra medioevo e prima età moderna, popolata da ecclesiastici e signori, notai e giuristi, medici e mercanti, artigiani e studenti, cioè coloro che comprendevano l'importanza e il valore di questo bene di lusso.