24/02/2006
SIENA - Dichiarazione del professor Piero Tosi dopo la sospensione temporanea dalla carica di rettore dell'Università di Siena
Un'ordinanza del Gip del Tribunale di Siena, che ha disposto la sospensione temporanea dalla carica di rettore dell'Ateneo senese, è stata notificata oggi al professor Piero Tosi, che ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"A pochi mesi dalla fine del mio mandato e cioè agli inizi di gennaio ho appreso dell'esistenza di una serie di indagini risalenti ad alcuni anni fa su fatti amministrativi ritenuti illeciti.
A distanza di un mese e nonostante che si tratti di un fascicolo che risale al 2003, il Procuratore della Repubblica ha chiesto la mia sospensione cautelare e il GIP ha ritenuto di accogliere tale richiesta.
I fatti per cui sono indagato riguardano principalmente:
• la scelta delle opzioni per l'attività libero-professionale da parte dei sanitari all'epoca dell'entrata in vigore della Legge Bindi;
• in particolare il conferimento delle responsabilità dei Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI) dell'Azienda Ospedaliera alla fine del 2002;
• le modalità di indizione di due concorsi;
• la stipula da parte dell'Università di un contratto di consulenza.
Le presunte irregolarità su tali fatti vengono messe in relazione ipotizzando un generale disegno con un presunto interesse personale relativo a un concorso per ricercatore al quale ha partecipato mio figlio.
Nonostante che io abbia fornito immediatamente tutti i più ampi chiarimenti documentali e verbali sul fatto che nessuna irregolarità penale sia mai stata commessa e abbia preso posizione su tutto quanto mi è stato chiesto, il GIP ha emesso il provvedimento di sospensione che ritengo del tutto infondato oltre che manifestamente sproporzionato e che verrà ovviamente subito impugnato.
Vorrei però evidenziare la singolarità di indagini iniziate vari anni fa anche con sequestro di atti, che però soltanto all'inizio di gennaio di quest'anno sono giunte a configurare una sorta di disegno di rilevanza penale. Lascio a tutti voi giudicare.
Si è voluto colpire la mia persona e l'Università di Siena nonché l'autonomia universitaria giacché alcuni degli atti che mi si addebitano sono riferibili al rispetto dello stato giuridico degli universitari.
Ho dedicato 12 anni della mia vita a questa Università e gli ultimi tre alla difesa delle Università italiane.
Sono sereno con la mia coscienza e orgoglioso di avere condotto le battaglie che abbiamo condotto per la salvaguardia delle Università italiane".
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