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Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

21/02/2006
SIENA - "Catherina": un poema in terzine trecentesche
La lingua toscana medievale rinasce per raccontare la straordinaria storia di una donna: Catherina, che diventerà Santa Caterina da Siena.
Sergio Galluzzi, già professore presso l'Università di Siena, ha composto infatti un imponente poema nella lingua parlata a Siena nel Trecento, per narrare la vicenda umana e personale di Caterina. Si tratta di 7730 versi in terzine a rima incatenata, le rime dantesche, ed in lingua "vulgare toscana",
in una veste tipografica arricchita da schizzi e fogli preparatori di
Francesco Vanni.
Il poema "Catherina", che è edito da Cantagalli ed è già in libreria, sarà presentato domani, mercoledì 22 febbraio, nella sala delle Lupe a Palazzo pubblico alle ore 17. Presenteranno l'opera, che è patrocinata dall'Associazione
internazionale dei caterinati, i professori Mario Ascheri e Laura Barile dell'Università di Siena, mentre l'attrice Paola Lombardi leggerà alcuni brani.
"Questa vita di Catherina da Siena - scrive l'autore nell'introduzione -
intende tratteggiare le nnumerevoli e straordinarie sue esperienze, come vissute dal suo essere una donna, senza volerne rappresentare l'insegnamento religioso - sempre rigoroso e di alta dottrina - e le sue particolari dottrine teologiche."
La storia, composta sulla traccia della Legenda Major di Raimondo da Capua, comincia con lo straordinario avvenimento che condizionerà tutta la vita di
Caterina: la sua visione di Gesù. Sentendosi da Lui stesso prescelta,
Caterina si comportò sempre come sua sposa: "una vita di fatta di rinunzie, privazioni, sofferenze e pene corporali, -scrive Galuzzi - esattamente quello che solo una donna innamorata può riuscire a sopportare per avvicinarsi all'oggetto del suo amore".

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