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Università degli Studi di Siena
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13/02/2006
SIENA - La concezione dell'universo nella filosofia di Giordano Bruno
La concezione dell'universo come infinito e la visione liberatoria dell'uomo sono i cardini della filosofia di Giordano Bruno, personaggio che segnò il Cinquecento per la sua libertà di pensiero che precorreva i tempi e che gli costò la condanna a morte per eresia.
Al pensiero di Giordano Bruno in rapporto ai cambiamenti della visione dell'universo dal mondo antico al Cinquecento è dedicata una giornata di studio, che si terrà domani, 14 febbraio, a partire dalle ore 10, presso l'Aula Magna Storica del Rettorato.
Il convegno, dal titolo "Cosmologie bruniane", è un'iniziativa della scuola di dottorato "Logos e rappresentazione", promossa dal dipartimento di Studi classici della facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Siena.
La seconda metà del Cinquecento fu segnata infatti da importanti novità in campo astronomico che sembravano confermare le diffuse aspettative della prossima seconda venuta del Cristo e della fine del mondo. Giordano Bruno, all'interno della sua riforma cosmologica, rifiutò questa visione perché connessa ad concezione sbagliata del rapporto tra Dio e l'Universo e limitativa della libertà dell'uomo, abbracciando le nuova teoria scientifica copernicana.
La giornata verrà aperta dal professor Gioachino Chiarini, preside della facoltà di Lettere dell'Ateneo senese, con un intervento su "L'universo nello scudo di Achille".
All'incontro parteciperanno anche studiosi di università straniere che proporranno delle riflessioni sul pensiero di Giordano Bruno.


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