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Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

26/01/2006
SIENA - Giovane, regolare nello studio, proveniente da maturità scientifica: è l'identikit del laureato all'Università di Siena
Regolare negli studi, favorevole ai tirocini e proveniente da una maturità di tipo scientifico o tecnico, preferisce la professionalità al guadagno: è questo l'identikit del laureato presso l'Università di Siena, che emerge dall'indagine Almalaurea 2005 sui laureati dell'anno precedente. L'indagine è consultabile sul sito www.almalaurea.it.
Un dato significativo che emerge dalla ricerca è la complessiva soddisfazione della qualità dell'Ateneo senese, dei suoi docenti, dei servizi e delle strutture. Il 91% dei dottori infatti si dichiara soddisfatto del livello generale, con qualche eccezione per le postazioni informatiche, che dovrebbero essere più numerose.
In totale i laureati presso l'Università di Siena sono 4.690, di cui 2.160 provenienti dai corsi di laurea tradizionale, e 2.530 dai corsi post-riforma (tra questi, 2.374 di primo livello).
Dall'indagine risulta inoltre che gli studenti dell'Ateneo senese si laureano nei tempi previsti, facendo diminuire il numero dei fuori corso: in sensibile aumento infatti la regolarità negli studi, che da una percentuale dell'8% di laureati del 1999 è cresciuta fino a raggiungere il 15%.
E cosa rivela l'indagine 2005 Almalaurea rispetto al rapporto con il lavoro?
I laureati triennali apprezzano tirocini e stage più dei laureati pre-riforma, magari se proposti direttamente dall'Ateneo. Fra i laureati di primo livello l'esperienza di stage–tirocini ha infatti coinvolto 64 studenti su cento, mentre nel pre-riforma solo 21 studenti su cento.
Master, dottorati di ricerca, scuole di specializzazione sono valutate come buone opportunità di inserirsi nel mondo del lavoro: il 56,5% dei laureati pre-riforma infatti intendono proseguire gli studi con vari percorsi didattico-pratici. A questo proposito la percentuale dei laureati di primo livello è addirittura superiore, aggirandosi intorno al 76%.
L'esperienza all'estero invece ha poco appeal presso i dottori triennali, che hanno partecipato a programmi di studio stranieri in misura del 6%, mentre per i colleghi del vecchio ordinamento la percentuale corrisponde al 18%. La causa, forse, è da rintracciarsi nel nuovo sistema del 3+2, che premia chi rimane in corso e non allunga i tempi di permanenza in università.
Tra i settori professionali più ambiti quello della ricerca e sviluppo, delle risorse umane, dell'organizzazione, dell'amministrazione, del marketing e della comunicazione. Infine, da non sottovalutare che l'acquisizione di professionalità è un obiettivo più frequente rispetto alla sicurezza sul posto di lavoro e alla possibilità di carriera o di guadagno. Il 79% si attende infatti un lavoro a tempo indeterminato e a tempo pieno.


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