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Università degli Studi di Siena
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17/01/2006
AREZZO - Antichi testi perduti riscoperti con l'uso di moderne tecnologie informatiche. Un seminario al campus del Pionta
Antichi papiri illeggibili e manoscritti medievali perduti si possono recuperare grazie all'utilizzo delle moderne tecnologie informatiche. Alcuni studiosi americani hanno recentemente scoperto, con l'aiuto di computer e specifici programmi di elaborazione delle immagini, frammenti di romanzi greci e poesie scritti su papiri deteriorati. Un'innovazione che ha suscitato un vivace dibattito tra gli esperti e della quale si parlerà nel seminario internazionale su "Filologia digitale e testi medievali", promosso dal dipartimento di Teoria e documentazione delle tradizioni culturali dell'Università di Siena, dal centro interdipartimentale di studi sui Beni librari e archivistici (Cislab), dalla Fondazione Franceschini e dal Centre for Computing in the Humanities del King's College di Londra. L'evento, che si svolgerà da giovedì 19 a sabato 21 gennaio presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo, prende spunto da un progetto di ricerca nazionale, con sede ad Arezzo, sulla filologia digitale dei testi medievali. L'iniziativa prevede una tavola rotonda sui principi dell'edizione digitale e un workshop sulla digitalizzazione di papiri e manoscritti del Medioevo. Parteciperanno 40 relatori europei e americani.
"La digitalizzazione dei testi antichi e dei papiri", spiega Francesco Stella, coordinatore scientifico del seminario, "ha portato interessanti vantaggi alla critica testuale. Utilizzando software specifici, infatti, è possibile elaborare le immagini dei testi originali facendo riemergere eventuali frammenti perduti di manoscritti sovrascritti o recuperare papiri fino a quel momento illeggibili perché troppo deteriorati". Una metodologia di questo tipo è stata adottata dal professor Dirk Obbink dell'Oxford University, uno dei relatori del seminario, che ha scoperto trenta versi del poeta Archiloco nascosti nei papiri di Ossirinco e altri frammenti di romanzi greci creduti persi.
Con la digitalizzazione, inoltre, le edizioni critiche possono superare alcuni limiti delle edizioni a stampa. Una volta pubblicate su Internet, infatti, l'utente può verificare le immagini dei documenti e confrontarle con i testi critici.
Nel seminario si parlerà di edizioni digitali, di utilizzo filologico di repertori e data-base e di digitalizzazione dei documenti e riconoscimento paleografico. Tanti gli studiosi europei e americani che interverranno al dibattito. Tra loro anche Kevin Kiernan, dell'Università del Kentucky, curatore della prima edizione critica digitale realizzata dal titolo "E-Beowulf", che presenterà un software per edizioni digitali contenenti immagini dei testi originali.
All'iniziativa interverranno il preside della facoltà di Lettere e Filosofia Camillo Brezzi, Lino Leonardi dell'Università per stranieri di Siena, che parlerà di filologia elettronica tra conservazione e ricostruzione. Raul Mordenti dell'Università Roma Due parteciperà alla tavola rotonda sulle nuove metodologie filologiche; e Arianna Ciula del King's College of London illustrerà alcuni progetti di paleografia digitale e parlerà delle relazioni tra testo e immagini durante il workshop di sabato 21 gennaio al quale parteciperà anche Dirk Obbink.
Altre informazioni sul convegno si posso trovare sul sito www.unisi.it/tdtc/digimed.