30/11/2005
SIENA - Una ricerca dell'Università analizza il linguaggio dei gesti dei visitatori di una mostra
Come chi entra in chiesa, chi entra in un museo o nella galleria dove è allestita una mostra spegne il cellulare, parla a bassa voce, tiene per mano i bambini. I gesti dei visitatori di una mostra rivelano una percezione di sacralità: le mani sono spesso dietro alla schiena, oppure incrociate davanti, la posizione è composta. Questo comportamento, insieme a molti altri modi di gesticolare, camminare, guardare che caratterizzano i visitatori dei siti d'arte, è evidenziato dalla ricerca intitolata «Gente in mostra. Una ricerca di antropologia visiva: il pubblico di "Duccio alle origini della pittura senese"», realizzata dall'Università di Siena e presentata ieri al complesso museale di Santa Maria della Scala.
La ricerca è stata condotta nell'ambito dell'insegnamento di Antropologia visiva dell'Università di Siena, in collaborazione con il dipartimento di Scienze della comunicazione, il Centro televisivo e il Centro comunicazione e marketing d'ateneo.
Il lavoro si è sviluppato dall'analisi qualitativa di oltre trenta ore di riprese video, in cui sono state filmate le modalità di frequentazione dei visitatori - singoli o riuniti in gruppi - della mostra di Duccio, i loro atteggiamenti, il loro modo di appropriarsi dello spazio, e i messaggi fisici emessi nell'atto di contemplare le opere d'arte. I filmati sono stati poi scomposti in brevi spezzoni e analizzati nei dettagli, per tradurre il linguaggio corporeo dei soggetti in conclusioni teoriche di stampo sociologico e antropologico.
Visitare una mostra d'arte è un'esperienza non solo visiva, ma che coinvolge tutto il corpo: questo è evidente nei filmati, che evidenziano i gesti delle persone: alcune si piegano spesso per avvicinarsi all'opera, altre spostano continuamente il peso da un piede all'altro, altri piegano la testa, tutti si muovono e camminano continuamente. Per questo motivo i visitatori avvertono una grande stanchezza, e raramente rinunciano a sedersi quando c'è una poltroncina a disposizione. I gruppi sono, per i visitatori singoli, elementi di disturbo: moltissimi si allontanano dal gruppo che "invade" lo spazio, anche se alcuni invece vi si "immergono".
Lo studio dell'Università di Siena evidenzia l'importanza dell'allestimento, che è parte dell'esperienza estetica complessiva: gli spazi, la luce, la disposizione delle opere, il percorso, tutto contribuisce a dare un senso ai contenuti della mostra ma anche a costruire l'esperienza concreta di visita. Tutte queste indicazioni potranno essere utili a chi sta allestendo mostre d'arte, ma anche a chi vuole migliorare la percezione e la qualità della visita nei musei.
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