04/11/2005
SIENA - Le prospettive dei laureati in Ingegneria e i dati Almalaurea
Buone prospettive di trovare lavoro, aumento dei laureati, soddisfazione negli studi: è buono il profilo dei laureati in Ingegneria nella Università italiane, anche se in seguito alla riforma della didattica sono molti gli aspetti da valutare e migliorare.
Su questi temi si stanno confrontando i Presidi delle facoltà di Ingegneria delle Università italiane, nell'ambito della giornata intitolata "La riforma degli studi nelle facoltà di Ingegneria: risultati, problemi e prospettive", che si svolge oggi all'Università di Siena.
"In un momento difficile per l'Università e la ricerca, bisogna continuare a lavorare nel modo migliore possibile – ha detto Piero Tosi, presidente della Conferenza dei rettori universitari italiani, aprendo i lavori -. Solo dimostrando un'alta qualità potremo convincere tutti che le università sono risorse fondamentali per la crescita del Paese".
Tra i temi affrontati dallo stesso Tosi, e poi approfonditi durante tutta la giornata di lavori, il bisogno di accrescere la cultura di base degli studenti: "Le aziende vorrebbero laureati già pronti per il lavoro, ma nella flessibilità che richiede oggi il mercato è più importante fornire un'ampia cultura di base piuttosto che specifiche competenze professionali" ha detto il presidente dei Rettori.
Durante il convegno sono state analizzate le prospettive occupazionali degli studenti che si fermano alla laurea triennale – ancora pochi rispetto a quelli che decidono di proseguire gli studi, che sono più del 70%. I presidi hanno riflettuto sui corsi di studio che sono attivati attualmente e sulle necessità di aggiornamento, valutando anche il ruolo dei tirocini presso le aziende come forma di inserimento nel mondo del lavoro: il 51% degli studenti attualmente svolge uno stage prima di laurearsi.
Tra gli altri, sono intervenuti Andrea Stella, presidente della Conferenza dei presidi delle facoltà di Ingegneria, Luciano Modica e Franco Asciutti, Senatori della Repubblica, oltre a rappresentanti di Confindustria e del Consiglio nazionale degli Ingegneri.
I dati sulla condizione occupazionale dei laureati in Ingegneria sono stati forniti da Andrea Cammelli, direttore del consorzio Almalaurea, che ha elaborato una specifica ricerca per la giornata di studio.
Secondo Almalaurea, negli ultimi dieci anni in Italia sono calati gli immatricolati a Ingegneria, mentre sono aumentati i laureati, anche se rimangono in termini assoluti, nel contesto europeo, al di sotto del numero di dottori della Francia e della Spagna.
Nel 2003-04 gli immatricolati sono stati 34.884: erano 44.045 nel 1993-94 (fonte Istat-Miur).
Nel 2003 i laureati di Ingegneria sono stati 30.050: erano 7.899 nel 1992 (fonte Istat-Miur).
I laureati in Ingegneria trovano lavoro in tempi brevi, con contratti stabili e stipendi più alti della media.
A un anno dalla laurea lavora il 76% contro il 54% del totale dei laureati. A tre anni gli occupati sono il 91% (contro il 73 del totale), a cinque anni il 96% (contro l'86% del totale).
Il lavoro per i laureati in Ingegneria è stabile già ad un anno dalla laurea: rappresenta il 49% contro il 36% di lavoro atipico.
A cinque anni dalla laurea i laureati in Ingegneria sono occupati nel privato (90%) e soprattutto in grandi aziende (con 100 dipendenti e oltre). Il ramo di attività economica di maggiore occupazione è quello della metalmeccanica.
Il guadagno mensile netto dei laureati in Ingegneria è più alto della media.
A un anno dalla laurea i laureati in Ingegneria guadagnano 1.136 euro contro i 986 euro del totale dei laureati.
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