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Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

03/11/2005
SIENA - Quale ingegnere per il futuro? I presidi delle facoltà di Ingegneria si confrontano
Quanti laureati in Ingegneria trovano lavoro? La riforma universitaria del 3+2 ha aiutato i nuovi ingegneri a trovare un'occupazione? Quali sono le nuove professionalità che il mercato richiede?
Su questi temi dibatteranno i Presidi delle Facoltà di Ingegneria delle Università italiane, nell'ambito della giornata intitolata "La riforma degli studi nelle facoltà di Ingegneria: risultati, problemi e prospettive".
L'incontro si svolgerà domani, venerdì 4 novembre, presso l'aula magna del Rettorato dell'Università di Siena, a partire dalle ore 10.
Durante il convegno verranno analizzate le prospettive occupazionali degli studenti che si fermano alla laurea triennale, rispetto a coloro che invece proseguono gli studi fino alla laurea magistrale; si rifletterà sui corsi di studio che sono attivati attualmente e sulle necessità di aggiornamento, si valuterà il ruolo dei tirocini presso le aziende come forma di inserimento nel mondo del lavoro.
Il rettore Piero Tosi aprirà i lavori alle ore 10. Interverranno Andrea Stella, presidente della Conferenza dei presidi delle facoltà di Ingegneria e Giacomo Elias, del Comitato nazionale per la valutazione di sistema universitario.
I dati sull'occupazione dei laureati in Ingegneria in Italia saranno forniti da Andrea Cammelli, direttore di Almalaurea.
Seguirà nel pomeriggio una tavola rotonda dal titolo "Quale ingegnere per il futuro?", moderata da Alessia Tripodi, giornalista del Sole 24 Ore.

Alle ore 11.30 il preside della facoltà di Ingegneria dell'Università di Siena, Antonio Vicino, incontrerà i giornalisti e risponderà alle loro domande.

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