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Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

19/10/2005
SIENA - L'Università di Siena prende posizione contro ddl Finanziaria e sulla riforma dello stato giuridico dei docenti
Si è tenuta questa mattina nell'aula Magna storica dell'Università di Siena l'assemblea congiunta del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione, nella quale è stata approvata la mozione che la settimana scorsa a Roma è stata votata all'unanimità dalla Conferenza dei rettori delle università italiane, contro i contenuti del disegno di legge Finanziaria sulle università e la riforma dello stato giuridico dei docenti.
Il documento, firmato da 61 rettori italiani, parte del quale è stato oggi pubblicato su tre grandi quotidiani nazionali, è stato accolto a Siena da una assemblea gremita - per questo è stata spostata dall'aula Consiliare, dove era stata prevista -, durante la quale hanno preso la parola i rappresentanti dei docenti in Senato, i presidi, i rappresentanti sindacali, gli studenti.
Dopo che da alcuni era stato chiesto il rafforzamento della protesta con azioni di sospensione della didattica e dopo che gli studenti avevano chiesto le dimissione di tutti i rappresentanti negli organi collegiali dell'Ateneo, il rettore Tosi ha ribadito l'invito a preferire forme di manifestazione che mettano in luce il ruolo stesso dell'Università e dei docenti: quello che si esprime attraverso l'insegnamento e attraverso la trasmissione del sapere ai giovani.
Le dimissioni sono state rassegnate dal dottor Sergio Ulgiati, rappresentante dei ricercatori in Consiglio di amministrazione, mentre le hanno preannunciate i rappresentanti degli studenti all'interno del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione dell'Università di Siena. Il preside della facoltà di Lettere e filosofia, Gioachino Chiarini, ha annunciato la convocazione dell'Assemblea di facoltà per domani, giovedì 20 ottobre, mentre l'Assemblea della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, annunciata dal preside Silvano Focardi, si terrà lunedì 24. "Dobbiamo fare capire che siamo una maggioranza responsabile", ha detto il rettore Tosi, che ha ribadito come l'azione di protesta debba unire, rafforzare, aiutare a comprendere e discutere in chiave critica, ma non debba ledere il diritto degli studenti a imparare attraverso la didattica dei docenti, perché la sospensione delle lezioni finirebbe soltanto con il danneggiare i giovani.
Non solo sulla giornata senese, ma più in generale sulle manifestazioni in tutta Italia, sul loro significato, su che cosa sarà il futuro dell'Università, Tosi, in qualità di presidente della Crui, ha rilasciato una dichiarazione alla stampa nazionale: "Ancora una volta - ha dichiarato l'Università si mostra unita nel chiedere con forza a Governo e Parlamento di ascoltare la sua voce e di affrontare in modo nuovo e organico, a partire dalla definizione dello stato giuridico dei docenti, le esigenze fondamentali del sistema universitario per il rilancio del Paese. Una nuova conferma della sintonia assoluta tra l'azione della Conferenza dei Rettori e il sentire del mondo universitario che ritiene inaccettabile il disegno di legge attualmente in discussione, non soltanto nei contenuti, ma anche per il peso finanziario aggiuntivo che fa ricadere sugli Atenei. Aspetto questo ancora più grave alla luce della ulteriore riduzione di risorse per l'Università prevista dalla legge Finanziaria.
Per questo gli Atenei chiedono al Governo di riaprire al più presto il dialogo e al Parlamento di confrontarsi su questi temi nel modo più ampio possibile. Chi ancora si ostina ad attribuire a lobby e corporazioni ciò che invece rappresenta il sentimento comune e gli umori delle Università - ha concluso Tosi - probabilmente non conosce il sistema accademico e la sua profonda preoccupazione, ma si limita a parlare e a scrivere ignorando quanto concretamente accade negli Atenei e nel Paese".


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