12/10/2005
SIENA - Quali sono i suoi testi sacri? A convegno sulla letteratura angloamericana
Quali sono i testi e gli autori che oggi testimoniano l'eredità culturale e linguistica della tradizione letteraria inglese e angloamericana? In altri termini, qual è il canone dei testi che si ritiene oggi debbano rientrare in questa tradizione? Il convegno che si terrà a Siena nei giorni 13 14 e 15 ottobre, organizzato dal dipartimento di Filologia e critica della letteratura vede riuniti anglisti e americanisti a confrontarsi su una questione che, nata negli ambienti della critica e teoria letteraria americana, ha forti ricadute sul sistema universitario, sui modi e sui contenuti dell'insegnamento della letteratura, e ha assunto anche da noi, negli ultimi anni, un notevole rilievo sia dal punto di vista teorico che nei suoi risvolti pratici, nell'insegnamento universitario, nelle politiche editoriali e culturali in genere.
Il "canone letterario", nella accezione del termine che qui viene discussa, sta a indicare quel corpus di libri e di autori che la tradizione ha "consacrato" (canonizzato, appunto), come i testi privilegiati e indiscussi della eredità culturale e linguistica delle varie identità nazionali. E è appunto attorno all'idea di un canone e ai modi in cui esso si è costituito che è nato un dibattito molto acceso e tavolta aspro, specialmente in seguito alla pubblicazione del Canone occidentale di Harold Bloom (1994): da una parte coloro che ritengono che il Canone, così come si è costituito, sia il prodotto di un processo culturale che opera le sue scelte in base a criteri di ordine sociale, politico ed economico (razza, sesso, identità etnica degli autori) e che ha determinato esclusioni di intere categorie e soggetti culturali (le donne, le minoranze etniche); dall'altra la "certezza" che il Canone sia l'esito di una sorta di selezione naturale basata su criteri di ordine estetico, per cui i testi sopravvivono, eterni e "canonici", perché sono i più grandi.
A discutere questi temi e le loro importanti implicazioni nella formazione universitaria interverranno studiosi e docenti italiani che a vario titolo si sono impegnati in queste riflessioni e due personalità di grande rilievo provenienti dagli Stati Uniti e dall'Inghilterra: Sandra Gilbert, notissima esponente americana della prospettiva critica femminista, e Terence Hawkes, che ha segnato una svolta negli studi shakespeariani nella direzione degli "studi culturali".
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