15/06/2005
AREZZO - Arezzo e Vasari, Vite e Postille. Il 16 e 17 giugno la presentazione delle ultime ricerche sull'artista scrittore
Le ultime ricerche su Giorgio Vasari e la sua città, tra cui tante curiosità e aneddoti, saranno presentate giovedì 16 e venerdì 17 giugno in un seminario di studi dal titolo "Arezzo e Vasari. Vite e Postille". Il seminario, che si svolgerà nella prima giornata (dalle ore 9,30) alla facoltà di Lettere e filosofia (viale Cittadini, Pionta) e nella seconda nella Chiesa dei santi Lorentino e Pergentino (via Cavour 188), è organizzato dal dipartimento di Teoria e documentazione delle tradizioni culturali dell'Università di Siena e dalla scuola di specializzazione in Storia dell'arte dell'Università di Pisa.
Le ricerche, coordinate dal professor Antonino Caleca, docente di Metodologia della storia dell'arte alla facoltà di Lettere, hanno individuato una precisa intenzione dell'artista scrittore di valorizzare la tradizione artistica della sua città natale, quale premessa a un proprio ruolo centrale nel destino dell'arte, anche in campo nazionale. Vasari infatti nelle "Vite" prima indica Michelangelo e successivamente se stesso come artista ideale e sostiene questa posizione valorizzando la 'linea aretina', cioè le biografie di artisti come Piero della Francesca, Luca Signorelli, Spinello Aretino, Parri di Spinello e tanti altri, oltre al suo stesso mastro Guillaume de Marcillat.
La seconda giornata sarà dedicata alla presentazione dell'edizione, a cura di Antonino Caleca e Margherita Melani, delle postille (note, appunti, commenti ecc.) di Giovan Francesco de' Giudici alle notizie vasariane sulle opere d'arte aretine. Si tratta di un manoscritto inedito, e fino a oggi ignorato, ritrovato da Caleca nell'Archivio di Stato di Pisa, di grande interesse per la storia non solo artistica di Arezzo. L'opera, che può essere considerata la prima "guida" della città di Arezzo, è una ricognizione del patrimonio artistico aretino dopo la trattazione del Vasari. Il de' Giudici, esponente di una prestigiosa famiglia aretina, confronta infatti la situazione a lui contemporanea con quella cinquecentesca fornendo preziose notizie sulle vicende di edifici e opere d'arte.
Nel convegno si parlerà anche delle postille alle edizioni cinquecentesche delle "Vite" nei secoli XVI, XVII e XVIII e delle loro relazioni con le tre edizioni a stampa realizzate nel corso del Settecento.
Vasari cominciò a raccogliere notizie sulla vita e sulle opere degli artisti nel 1540, notizie che prenderanno appunto forma letteraria nell'opera intitolata "Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri". Un lavoro, questo di scrittore e storico dell'arte, che lo portò alla fama. "Le Vite" del Vasari, fondamentali per l'intera storia dell'arte occidentale, sono anche una lettura godibilissima, ricca di aneddoti e punti di vista personali sulle vite degli artisti, molti dei quali, come si è detto, anche aretini.
All'iniziativa hanno collaborato anche Comune e Provincia di Arezzo, Fraternita dei Laici, Soprintendenza di Arezzo, Accademia Petrarca e Brigata aretina amici dei monumenti.