05/06/2005
SIENA - Svelato il funzionamento della vista nell'occhio umano
Il meccanismo della visione è stato finalmente compreso nel dettaglio: uno studio sul "retinale", il pigmento visivo localizzato nella proteina della retina rodopsina, scioglie gli ultimi interrogativi sul processo molecolare responsabile della visione e apre la strada alla progettazione di "occhi" artificiali di grande precisione.
La ricerca, svolta in collaborazione tra i ricercatori dell'Università di Siena e dell'Università di Bologna, rivela i dettagli del meccanismo molecolare che è, in ultima analisi, responsabile della visione negli animali superiori, compreso l'uomo, e porta alla comprensione di un processo tra più veloci osservati in Natura: la trasformazione fotochimica del retinale si completa infatti in tempi inferiori al milionesimo di milionesimo di secondo.
Lo studio, pubblicato e riportato in copertina dall'autorevole rivista scientifica "Proceeding of the National Accademy of Sciences of the United States of America", apre la strada alla progettazione di molecole artificiali che riproducono in modo preciso il comportamento del pigmento visivo e che potranno essere utilizzate per la costruzione di retine artificiali, memorie ottiche per computer o di macchine molecolari alimentate dalla luce.
"Il meccanismo della visione, di cui è responsabile la proteina rodopsina che si trova sul fondo dell'occhio, non era mai stato compreso in modo così preciso" – ha detto il professor Massimo Olivucci, del gruppo di Chimica e fotochimica computazionale del dipartimento di Chimica dell'Università di Siena. Il professore ha condotto la ricerca in collaborazione con il dottor
Marco Garavelli, con il dottorando Alessandro Cembran e con il professor Fernando Bernardi del dipartimento 'G. Ciamician' dell'Ateneo di Bologna. Entrambi i gruppi sono all'avanguardia in campo internazionale nello sviluppo della teoria delle reazioni fotochimiche e questo è solo l'ultimo di una serie di risultati nell'ambito di una linea di ricerca avviata da Olivucci e Garavelli oltre dieci anni fa.
La ricerca segue a brevissima distanza uno studio precedente pubblicato dal solo gruppo di Siena (dai dottori Andruniów e Ferré e dallo stesso professor Olivucci) sulla stessa rivista PNAS, in cui si riportava una simulazione al computer della trasformazione fotochimica dell'intera proteina rodopsina.
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