09/05/2001
SIENA - Spazi in cerca d'autore - "Lo scrigno": prosa, poesia e musica dal vivo - Giovedì 10 maggio 2001 ore 21, Teatro del Costone
"Lo scrigno" è il titolo della pièce teatrale che la compagnia dei Bobi Neri porterà in scena giovedì 10 maggio 2001 alle ore 21, presso il teatro del Costone a Siena.
E sarà proprio uno scrigno, oggetto di poco valore ma profondamente caro al suo proprietario, a guidare le azioni del giovane protagonista, a separarlo dalla fidanzata, a portarlo lontano dalla sua città per farlo arrivare fino a Parigi, lungo un vagabondare che è soprattutto un viaggio dell'anima. Alla scoperta, o forse solo alla ricerca, di un senso da dare alla vita, sia pure attraverso la follia.
Lo spettacolo è opera di studenti universitari che lo hanno pensato, scritto, musicato e che lo porteranno in scena nell'ambito del festival Spazi in cerca d'autore, promosso dalla rassegna universitaria Parole&Musica.
Autori del testo sono Fabrizio Trisciani e Giulia Macchia che hanno voluto mettere sotto i riflettori la rappresentazione di una storia d'amore e d'amicizia. Sul palco c'è Lui, che nella realtà e Tommaso Taurisano studente di Economia, ma che nella finzione è un infermiere. E c'è lei, Giulia Paglianti che a Siena studia Scienze Politiche. Lui riceve un dono da un amico, un matto rinchiuso in manicomio, uno scrigno e lo interpreta come una sorta di richiamo verso la libertà. Lo scrigno perde le sue connotazioni di oggetto per diventare l'emblema della follia, in una metonimia che lo rende fulcro di tutta la narrazione, motore, inizio e epilogo della storia. Lei è la donna che riesce a tenere tutto sotto controllo, dominata dalla sua razionalità, la prima della classe e affermato architetto. Il soggettivismo, le inquietudini, le allucinazioni e le riflessioni esistenziali di Lui si intrecciano con l'oggettivismo esasperato, la fredda ironia, le supposizioni di Lei. Ma attenzione, lo spettacolo non offre facili giudizi né soluzioni ai dubbi proposti e nessuna personalità descritta è mai banale, semplice, monolitica.
Tutto intorno, inoltre, ci sono personaggi stravaganti, vestiti di nero e di mistero: sono i Bobi Neri, fantastici come folletti, a metà fra l'onirico e il vissuto.
Insomma, un testo cerebrale, introspettivo, arricchito da testi in poesia e musica suonata dal vivo non tanto come accompagnamento ma per dare voce ai personaggi sul palco, per esprimere le emozioni in modo più completo.
Sarà il debutto per una compagnia, quella dei Bobi Neri, avviata al successo? Le premesse ci sono, anche se Fabrizio Trisciani ci scherza sopra. "Ci siamo scritti la pièce – dice – abbiamo inserito le nostre poesie, suoniamo la musica che ci piace e per finire recitiamo. E chi non beve con noi peste lo colga".
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