21/03/2005
AREZZO - Un seminario sulla Grande Guerra
La Grande guerra, riconosciuta come 'officina' della modernità e della società di massa del Novecento, è tuttora al centro di una vastissima attività internazionale di ricerca. Il seminario che si tiene mercoledì 23 marzo (ore 14,30) alla facoltà di Lettere e filosofia di Arezzo vuole approfondire il significato di alcuni aspetti particolari come i rituali e le pratiche simboliche, strettamente legati alle strategie di mobilitazione dell'opinione pubblica italiana a sostegno dello sforzo bellico. Tra questi, feste, anniversari, ricorrenze patriottiche, santini e preghiere di propaganda religiosa e il mito del 'martire' irredentista (Cesare Battisti). Solo per citare un esempio, per tutto il periodo bellico, il 24 maggio, data del nostro intervento in guerra nel 1915 e simbolo quindi dell'interventismo, sarà l'anniversario più importante che oscurerà anche quelli risorgimentali.
«Tutti questi aspetti», spiega Massimo Baioni, docente di Storia contemporanea alla facoltà di Lettere e filosofia di Arezzo, «mostrano i mutamenti profondi che in quegli anni investirono anche il rapporto con il passato, le forme della rappresentazione, i tratti costitutivi della stessa identità nazionale».
AI seminario, dal titolo "La Grande Guerra. Rappresentazioni e memorie", organizzato in collaborazione con il dipartimento di Studi storico-sociali e filosofici, interverranno il preside della facoltà aretina Camillo Brezzi, Massimo Baioni, Marco Unia, Simone Colonnelli, Massimo Tiezzi, Roberto Bigazzi e Barbara Bracco.