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Università degli Studi di Siena
Ufficio Stampa
Comunicati stampa

25/02/2005
SIENA - L'Università di Siena in Cina
"È ora di seminare, poi raccoglieremo i frutti", aveva detto il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione del suo recente viaggio in Cina. "Per guadagnare quote nel mercato cinese - aveva aggiunto Ciampi - l'Italia deve sviluppare spirito di squadra, attuare delle strategie per creare legami duraturi. E questo significa puntare innanzi tutto a rafforzare i rapporti culturali". Il capo dello Stato aveva inoltre evidenziato l'importanza di stringere nuove e forti intese culturali poiché "se si investe nella cultura, il seme, qualora attecchisca, è più sicuro, dà frutti per un periodo più lungo, crea comprensione reciproca, legami profondi e duraturi".

L'invito del presidente Ciampi a instaurare nuove forme di dialogo culturale con la Repubblica Popolare Cinese è stato immediatamente accolto dall'Università di Siena che da domani, sabato 26 febbraio, fino al 13 marzo avrà una sua rappresentanza in Cina, in occasione della decima "Mostra internazionale dell'educazione" (China International Education Exhibition Tour); la mostra, itinerante, toccherà sei metropoli del Paese, comprese Pechino e Shanghai. L'ateneo senese avrà un proprio stand all'interno dell'area riservata alla CRUI, Conferenza dei rettori italiani, spazio che raggrupperà 25 università italiane. La presenza dell'Università di Siena in Cina rientra nel progetto di scambio culturale "Marco Polo", creato grazie al protocollo di intesa che CRUI e Confindustria, nelle persone di Piero Tosi e Luca di Montezemolo, hanno sottoscritto nel luglio 2004, per avviare azioni dirette a rafforzare i rapporti di collaborazione di ricerca ed economica tra Italia e Cina.

Presso lo stand saranno presenti degli interpreti che consentiranno il dialogo tra gli italiani e i visitatori; oltre al materiale informativo cartaceo, i giovani cinesi potranno conoscere la storia e i servizi dell'Università di Siena attraverso delle presentazioni in lingua inglese che scorreranno su un pc. Ma quali sono le aspirazioni formative dei giovani cinesi? Quali gli ambiti della cultura italiana più vicini alla loro formazione? "La risposta si trova nell'interesse generale che la Cina ha nei confronti del sistema storico, politico, culturale ed economico europeo. L'obiettivo principale dei cinesi è, infatti, quello di formare una forte classe dirigente, aperta alla cultura europea", ha evidenziato la professoressa Landuyt Ariane, ordinario di Storia contemporanea e di Storia dell'integrazione europea della facoltà di Scienze politiche dell'ateneo senese. Sarà proprio la professoressa Landuyt, che è anche membro del comitato d'ateneo per le relazioni internazionali della facoltà di Scienze politiche, a rappresentare l'Università di Siena nell'ambito della fiera internazionale.

L'offerta didattica dell'ateneo senese, presentata ai giovani studenti cinesi, punterà soprattutto sui corsi post-laurea, sui dottorati e sui progetti di ricerca. Nel corso della visita di Ciampi in Cina, infatti, sono stati raccolti alcuni dati importanti sulle aspirazioni accademiche dei cinesi: sembra che essi siano interessati a stare in Italia per 2 o 3 anni, soprattutto per una breve ma intensa formazione post-laurea; i settori di formazione privilegiati sembrano essere le facoltà scientifiche, medicina, biotecnologia, i corsi di studio European studies, ma è grande anche l'interesse verso gli studi economici e del business management. "La presenza dell'ateneo in Cina è un'occasione per importanti scambi e contatti di tipo culturale, elementi di base per interessanti progetti di collaborazione futura – ha sottolineato la professoressa Landuyt -. Per il nostro ateneo rappresenta un'importante novità perché Siena non aveva mai ospitato giovani studenti cinesi ma solo professionisti, docenti e studiosi interessati a una formazione specialistica".




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