Quanto rimane nella nostra sensibilità mediatica una volta che i riflettori della cronaca si spengono su un'emergenza umanitaria il cui recupero richiede in realtà anni o decenni? L'Africa purtroppo è uno degli esempi migliori in casi di questo genere. I media ne parlano nel momento della crisi, poi le notizie arrivano in modo frammentario o cala addirittura il silenzio. Ma lo stesso tende ad accadere anche per altri luoghi del pianeta.
E che accadrà della recente catastrofe umanitaria che ha sconvolto l'Asia? Ora viene seguita con molta cura, anche per la presenza di diversi italiani tra le vittime, dalla stampa nazionale. Ma quando calerà l'attenzione sulla realtà di questi paesi una volta passata l'emergenza?
Amref e l'Università degli studi di Siena ritengono che sia importante un riflessione in questo senso.
L'Osservatorio su Comunicazione e Africa, promosso dal dipartimento di Scienze della comunicazione dell'Università di Siena, dal Centro comunicazione e marketing d'Ateneo e da AMREF-Fondazione Africana per la Medicina e la Ricerca, ha svolto l'analisi qualitativa e quantitativa di due mesi di informazione riguardante i temi e le notizie sull'Africa, ottenendo risultati interessanti e in qualche caso sorprendenti, che saranno illustrati martedì 11 gennaio, alle ore 15.30, presso la facoltà di Economia Richard Goodwin dell'Università di Siena, nell'aula Franco Romani, in piazza S. Francesco, 7, a Siena.
Quanto pesa ad esempio sui mezzi di comunicazione un continente, l'Africa, che conta oltre 50 nazioni e circa 900 milioni di persone? Come vengono descritte, riportate e con quale importanza le notizie che riguardano le guerre, le grandi emergenze come l'Aids ma anche i passi avanti dell'Africa? Che immagine trasmettono e quale grado di attenzione i giornali italiani riservano a questa enorme fetta del pianeta? A tutte queste domande risponde la ricerca che verrà presentata.
Intervengono alla giornata di studi: Maurizio Boldrini, direttore Centro comunicazione e marketing, docente di Comunicazione pubblica, Giovanni Gozzini, docente di Storia dei media e Storia contemporanea, Giulio Cederna, portavoce Amref, Jean Leonard Touad, africanista ed editorialista.
Pietro Veronese, giornalista de La Repubblica, Fuzum Brhan Tesfai, poeta e scrittore.
Modera Marcello Flores, docente di Storia contemporanea, coordinatore del master "Diritti umani e azione umanitaria".
In occasione del Convegno "S"comunicare l'Africa, l'11 gennaio, nell'Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza (Via Mattioli, 10) alle ore 21, Beppe Grillo terrà uno dei suoi celebri monologhi. Il comico genovese, noto per l'immediatezza e l'efficacia della satira, con la graffiante ironia che lo contraddistingue, parlerà di Africa e altri temi sociali in uno speciale spettacolo riservato alla comunità accademica.
L'appuntamento con Grillo rientra in "Parole&Musica", la rassegna di spettacoli, concerti, incontri dell'Università di Siena, riservata al pubblico universitario, che ogni anno porta in città personaggi di primo piano. Parole&Musica è pensata per avvicinare soprattutto i giovani al mondo del teatro, della musica, dello spettacolo in un percorso formativo di cultura (http://paroleemusica.unisi.it/).
Per assistere allo spettacolo è necessario essere in possesso della tessera di Parole&Musica, in vendita presso il Front Office d'Ateneo (Cortile Rettorato, Via Banchi di Sotto, 55). Data la grande affluenza prevista, è necessario effettuare la prenotazione, direttamente al Front Office o dal proprio pc accedendo alle pagine web di Parole&Musica. La prenotazione per lo spettacolo potrà essere effettuata a partire dal 7 gennaio. I lavori del convegno saranno trasmessi in diretta web dal sito dell'Università di Siena: www.unisi.it.