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Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

20/09/2004
SIENA - "Memoria e disincanto. Le mille voci di Gregor von Rezzori". Un intellettuale mitteleuropeo e toscano
Si terrà tra Siena (Certosa di Pontignano) e Donnini dal 23 al 25 settembre il convegno internazionale su Gregor Von Rezzori, lo scrittore e intellettuale mitteleuropeo scomparso nel 1998, del quale ricorre quest'anno il novantesimo della nascita. A organizzare l'evento è l'Università di Siena, sotto la direzione scientifica di Andrea Landolfi, Roberto Venuti, Maria Antonietta Grignani, Giovanna Mochi, Antonio Prete.
Rezzori è stato una figura di artista e di uomo molto particolare, una sorta di testimone scomodo della cattiva coscienza della Germania postbellica e insieme un cosmopolita protagonista della vita sociale, intellettuale e mondana – europea e americana – degli ultimi 30-40 anni; uno scrittore di grande valore e di grandi riconoscimenti (lo ammirano George Steiner, Elie Wiesel, Claudio Magris ecc.) e insieme un disegnatore, giornalista di costume, sceneggiatore cinematografico, attore ecc. di talento e originalità; un maestro nell'ambito della prosa letteraria tedesca e insieme un profondissimo conoscitore delle lingue, delle culture e dei modi di vivere europei, con un particolare riguardo, e un affetto speciale, per l'Italia e segnatamente per la Toscana, sua patria d'elezione. Rezzori, infatti, ha trascorso gli ultimi due decenni della sua vita in Toscana, dove nella sua residenza di Donnini, nei pressi di Firenze, ha potuto non solo conoscere la vita culturale e la storia di questo territorio, ma ha anche potuto incontrare e conoscere molti intellettuali italiani.
Con l'apporto di studiosi ed esponenti di vari campi della vita e del sapere, che Rezzori ha frequentato, il convegno si propone di fare il punto su un autore che ha molto in comune con l'Italia, nonostante la sua cultura prevalentemente mitteleuropea.
Gregor von Rezzori è nato a Czernowitz nel 1914, da una famiglia austriaca di ascendenze italiane. Divenuto cittadino rumeno nel 1918, ha vissuto l'infanzia e l'adolescenza tra la città natale, Bucarest e Vienna, compiendo studi quanto mai irregolari. Dopo un paio di esperienze universitarie interrotte e vari lavori, tra i quali il rappresentante e il disegnatore, è approdato quasi per caso alla scrittura e al giornalismo. Il suo primo successo letterario, Storie di Maghrebinia, del 1953, coincide con l'attività di giornalista radiofonico ad Amburgo; seguono, nel 1954 Edipo vince a Stalingrado, e, nel 1958, Un ermellino a Cernopol, per il quale viene insignito in Germania del Premio Fontane. Negli anni Sessanta Rezzori vive tra Roma e Parigi, lavorando soprattutto come sceneggiatore cinematografico e giornalista, finché, nel 1976, si riaffaccia alla ribalta letteraria europea con un grande romanzo, La morte di mio fratello Abele. Ormai stabilmente in Italia, sua patria d'adozione, negli ultimi vent'anni intensifica la propria attività letteraria, pur non rinunciando alle corrispondenze giornalistiche e ai viaggi: risalgono a questo ultimo periodo le Memorie di un antisemita (1979), Disincantato ritorno (1986), Tracce nella neve (1989), Sulle mie tracce (1997), oltre a novelle e altri scritti minori. Nella primavera del 1998 Gregor von Rezzori muore nella sua residenza toscana. Nel 2001 viene pubblicato in Germania, postumo, il romanzo Caino. L'ultimo manoscritto, concepito come ideale continuazione della Morte di mio fratello Abele e insieme come tassello conclusivo di una attività letteraria e di una vita vissute con grandissima intensità e passione.
A ricordare l'opera e la vita di Rezzori interverranno durante il convegno numerosi studiosi e intellettuali, tra i quali Pier Carlo Bontempelli, Volker Scloendorf, Mario Specchio, e i celebri scrittori John Banville e Zadie Smith.


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