Che cos'è la scena assente? È il teatro medievale della tarda latinità, composto in una lingua ormai lontana dall'uso popolare, lingua della Chiesa e appannaggio di un elite colta; un teatro senza scena, ma anche senza voce e gesto, destinato alla lettura. Ma ripensando a una definizione di teatro nel Medioevo, come dimenticare la tradizione ricchissima e variopinta dei giullari, dei saltimbanchi, dei cantori di gesta? Forme "aperte", opposte al chiuso monastico, che nella piazza e tra la gente creano una propria lingua comune e una propria rappresentazione del mondo.
Il convegno "La scena assente? Realtà e leggenda sul teatro del medioevo" affronta per la prima volta in modo sinergico il problema della sopravvivenza del teatro nel Medioevo, attraverso lo sguardo di diverse discipline che s'incontrano per definire i contorni di un oggetto poliedrico e sfuggente. Gli incontri si terranno fino al 16 giugno presso la certosa di Pontignano, nel quadro della seconda edizione delle Giornate interdisciplinari di studio sul Medioevo, occasione di studio e riflessione, a livello internazionale, sui grandi temi di ricerca in seno alla cultura medioevale, che sta diventando sempre più appuntamento internazionale fisso per gli studiosi del settore. Quest'anno l'evento può vantare la presenza di nomi di prestigio e di sicuro richiamo internazionale, quali Cesare Segre, Alberto Blecua dell'Università di Barcellona, Johann Drumbl, rettore dell'Università di Bolzano, Francesc Massip dell'Università di Tarragona, Roberto Tessari dell' Università di Torino e Paolo Odorico dell'EHESS di Parigi.