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Università degli Studi di Siena
Ufficio Stampa
Comunicati stampa

13/05/2004
SIENA - Libia e Italia: Questione petrolifera, terrorismo, immigrazione
Politica energetica, lotta al terrorismo, contenimento dell'immigrazione clandestina: sono i temi più caldi del dibattito tra Italia e Libia.
Di questi temi hanno parlato, oggi a Siena, alla facoltà di Scienze politiche, numerosi esponenti del governo e della diplomazia libica, insieme all'onorevole Gianni De Michelis, al giornalista Lucio Caracciolo e a studiosi di politica internazionale.
"L'Italia intrattiene da anni un rapporto privilegiato con la Libia – ha detto De Michelis -. Il riavvicinamento di quel Paese all'Europa è in larga parte un successo della nostra diplomazia. Un successo tanto più importante in questo momento storico, in cui è cruciale stabilire rapporti di collaborazione con il mondo arabo".
La Libia dunque, come ponte tra l'Occidente e i paesi arabi. Un ponte importante non solo per la questione energetica. Come ha sottolineato il direttore della rivista Limes, Lucio Caracciolo, "è fondamentale che si sviluppino politiche convergenti per la lotta al terrorismo e per contrastare l'immigrazione clandestina. Questo problema si sta in effetti ridimensionando da quando c'è collaborazione con i paesi di provenienza dell'immigrazione".
I passi avanti nei rapporti tra Libia ed Europa sono stati anche sottolineati dall'ambasciatore Abdulati Ibrahim Alobidi, che ha ricordato l'impegno della Libia contro il terrorismo a fianco dell'Occidente, la rinuncia alla proliferazione di armi atomiche e le scuse per la strage di Lockerbie. L'ambasciatore libico in Italia si è anche soffermato sui progressi svolti dal proprio Paese nel campo dei diritti umani, punto su cui resta ancora molto da discutere con i paesi europei.


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