11/05/2004
SIENA - Riaffiora un omicidio medievale
Un omicidio efferato riaffiora dal lontano 1300. Stefano Ricci, del laboratorio di Antropologia del dipartimento di Scienze ambientali dell'Università di Siena, ha infatti ritrovato a Castel dell'Aquila di Gragnola, in Lunigiana, lo scheletro medievale di un uomo ucciso a tradimento. L'uomo era in piedi, camminava tranquillo guardando l'orizzonte. La freccia che lo ha trafitto lo ha ucciso immediatamente.
Nel teschio, tra la bocca e le vertebre, è rimasta conficcata la punta della freccia. Si tratta di un "verrettone", ovvero un dardo di balestra molto diffuso nel XIV° secolo. Lo scheletro è stato trasportato a Siena ed è ora conservato in dipartimento, dove si stanno effettuando analisi scientifiche, tra cui radiografie, tac e C14. Gli studi confermano che lo scheletro è effettivamente del 1300, e che l'uomo è stato ucciso improvvisamente e rimasto poi sul suolo per qualche giorno. Sono state infatti rintracciate, caso rarissimo in un reperto così antico, alcune larve di ditteri cadaverici (mosche carnaie).
L'uomo, ritrovato dopo alcune giornate, è stato sepolto all'interno del castello di Granarola in Lunigiana. Un maniero diroccato che, nel corso dei restauri, ha restituito vari reperti medievali. Nessuno però così interessante come lo scheletro di questo sfortunato castellano, ucciso a tradimento per motivi che probabilmente rimarranno a noi ignoti.
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