05/05/2004
SIENA - Gli indiani d'America e il massacro di Wounded Knee
La storia degli indiani d'America, i loro diritti e i loro problemi di sopravvivenza sul territorio americano: questi saranno i temi del dibattito, preceduto dalla proiezione dal documentario "Wounded Knee 1973", che si terrà domani, 6 maggio alle ore 16, nell'aula Magna storica del Rettorato dell'Università di Siena.
Subito dopo la proiezione del video, incentrato sull'occupazione armata del territorio di Wounded Knee da parte dell'American Indian Movement, il dibattito sarà guidato dall'avvocato americano Charles Abourezk, da anni impegnato in battaglie legali in difesa degli indiani Lakota.
L'incontro, organizzato dal dipartimento di Scienze della comunicazione dell'Ateneo e dall'ufficio Produzione culturale, in collaborazione con il master in "Diritti umani e azioni umanitarie", sarà coordinato dal professor Arturo Tosi, docente della facoltà di Lettere e filosofia. Interverranno inoltre Tim Murphy, membro della Smithsonian Institution di Washington; Alessandro Martire, delegato per l'Italia al Consiglio Rosebud Sioux Tribe; Sigfrido Pascucci, studioso di storia e sociologia Lakota.
Ma cosa successe di preciso a Wounded Knee, luogo storico per gli indiani d'America?
In questa località, nello stato del South Dakota, si consumò nel 1890 un evento drammatico: le truppe federali, che già avevano vinto lo scontro con i nativi uccidendo a tradimento il capo della tribù Lakota Cavallo Pazzo, massacrarono 350 indiani, tra cui 250 donne e bambini. Per questo motivo, nella notte tra il 27 e il 28 febbraio 1973, centinaia di indiani decisero di occupare questo luogo per protestare contro le continue violazioni dei patti stipulati tra il governo di Washington e le nazioni indigene. La resistenza indiana, in quell'occasione, si autogovernò per 71 giorni come libero stato, indipendente dagli Stati Uniti, con i propri riti e le proprie leggi.
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