17/03/2004
SIENA - Cellule staminali: uno studio dell'Università di Siena mette in evidenza una nuova funzione del gene PIM-1
Nuove frontiere per la lotta contro i tumori e le malattie vascolari si aprono grazie alla ricerca di una équipe dell'Università di Siena, coordinata dal professor Salvatore Oliviero.
I ricercatori senesi hanno, infatti, scoperto una nuova funzione del gene PIM-1, secondo la quale il gene è in grado di indurre la differenziazione delle cellule staminali e di far proliferare e migrare le cellule endoteliali, che sono passaggi importanti per la formazione dei vasi sanguigni.
In pratica si è scoperto che il gene è in grado di favorire la ricostruzione dei vasi sanguigni.
La messa a punto di una variante di protocollo di ricerca ha permesso di ottenere un'alta efficienza nel differenziamento delle cellule staminali in endoteliali di topo. Ciò ha permesso di identificare e studiare la funzione del gene PIM-1, che era già noto per essere responsabile della formazione di alcuni tumori.
Il lavoro dell'équipe di ricercatori senesi ha interessanti applicazioni pratiche quali la possibilità di manipolare cellule staminali e differenziarle, permettendo di usare queste cellule per la terapia delle malattie cardiovascolari. Inoltre la formazione di capillari e vasi sanguigni avviene sia in condizioni normali (nel ciclo mestruale, nella cicatrizzazione delle ferite), ma anche in condizioni patologiche come ad esempio per portare sangue a un tumore solido che altrimenti non potrebbe crescere. Il gene PIM-1, la cui funzione è stata analizzata nei laboratori dell'Università di Siena differenziando cellule staminali di topo, fa parte di una classe che risulta ideale per creare farmaci inibitori: si ipotizza quindi che si possano trovare piccole molecole in grado di inibire la funzione di questo gene e quindi inibire o almeno rallentare lo sviluppo di tumori che necessitano di vasi sanguigni per crescere.
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