04/03/2004
SIENA - Una foca robot per la riabilitazione dei bambini down e autistici
Per la prima volta nel mondo una foca robot sarà oggetto di un esperimento sistematico di riabilitazione di bambini con disturbi del linguaggio e dell'apprendimento, tra cui down e autistici.
La sperimentazione partirà da domani a Siena, dove ricercatori dell'Unità di Interaction Design del dipartimento di Scienze della comunicazione dell'Università di Siena stanno lavorando insieme all'unità operativa di Riabilitazione funzionale dell'Azienda ospedaliera universitaria senese. Guidano l'équipe di ricerca i professori Patrizia Marti e Antonio Rizzo, per la parte di sperimentazione del robot, e la dottoressa Maria Grazia Burroni, direttrice dell'unità di riabilitazione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria senese, per la parte clinica.
Un eccezionale robot che ha in tutto e per tutto l'aspetto di una foca, capace di muoversi, emettere suoni, reagire agli abbracci e alle carezze dei bambini sarà utilizzato per stimolare le reazioni di piccoli pazienti affetti da sindromi che coinvolgono ritardi e disfunzioni nell'ambito cognitivo, della relazionalità, del movimento e dei sensi.
Per la prima volta nel mondo questo tipo di robot, creato e sviluppato da Takanori Shibata, ricercatore giapponese dell'istituto Aist di Tokyo, sarà utilizzato per un esperimento ampio, mai eseguito prima, che mira a raccogliere dati importanti sull'utilizzo di simili apparecchiature nella riabilitazione dell'età evolutiva. Tutto ciò per cercare nuove soluzioni cliniche, eventualmente alternative alla pet therapy, efficace, ma problematica con i piccoli, soprattutto per ciò che riguarda rischi di allergie, garanzia di igiene in particolari condizioni dei pazienti, controllo dell'aggressività degli animali stessi.
Due foche robot saranno a disposizione del gruppo di lavoro senese, che sperimenterà sui pazienti per 6 settimane.
Questo esperimento rientra nell'ambito del progetto europeo "Palcom" (palpable computing), che fa parte del programma di ricerca "Disappearing computer" (computer invisibili).
L'obiettivo di questo filone di ricerca mira a implementare tecnologie nascoste in oggetti di uso quotidiano o diffuse nell'ambiente, in questo caso specifico per trovare applicazioni mediche e metterle al servizio della salute.
Takanori Shibata terrà domani pomeriggio, dalle 15, presso il polo didattico dell'Azienda ospedaliera universitaria di Siena una relazione dal titolo "Human Interactive Robot for Robot Therapy".
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