20/11/2003
SIENA - Prostitute e schiave: le origini e le vie del traffico di esseri umani nel mondo
"Tratta di donne" si dice in italiano; "trafficking" è il termine ora usato in tutto il mondo. Dietro, il traffico di persone che si spostano da un paese all'altro, da un continente all'altro, sottoposte a forme coercitive o abusive o ingannevoli per fini illeciti: lo sfruttamento della prostituzione e le nuove forme di nuove schiavitù legate a determinate attività lavorative. Ma chi sono le donne sfruttate, da dove vengono, come e perché entrano nelle vie del "traffico di essere umani", quali sono le motivazioni?
Domani, 21 novembre, e sabato 22 novembre, all'Università di Siena, presso la Certosa di Pontignano, esperti italiani e stranieri si ritroveranno nel secondo Workshop del Network for European Women's Rights, per esporre i risultati di ricerche che tentano di dare risposte a tutte queste domande. Il traffico di esseri umani è al centro di un dibattito internazionale particolarmente attivo dalla metà degli anni 90, che vede l'elaborazione di teorie molto diverse tra loro.
Da molti studi, ad esempio emergono situazioni e figure molto diverse da quelle elaborate dai media. Le statistiche dicono, ad esempio che non sempre le donne trafficate sono ingenue, ingannate, ignoranti, povere, né i loro trafficanti sono per forza uomini senza radici, parte di organizzazioni criminali di paesi con una reputazione di instabilità, violazione di diritti umani, e illegalità diffusa. Anzi, la prostituzione parte proprio dai paesi dove il livello di scolarizzazione ed economico è a medio livello.
Il traffico è infine oggetto di molti approcci, da quello etico all'indagine economica, a partire dalle specificità culturali di ogni paese.
L'attualità di questi argomenti per l'Italia è sottolineata dalla recente legge contro la tratta di persone (legge 11 agosto 2003, n.228) e dal disegno di legge sulla prostituzione (n.3826 di modifica alla Legge Merlin), oltre che dalle politiche migratorie attuate dalla Bossi-Fini.
Su queste leggi interverrà il Capo di Gabinetto delle Pari Opportunità Mario Serio, che commenterà il progetto di legge sulla prostituzione (n.3826), criticato per il forte rischio che presenta di aggravare le condizioni di clandestinità della prostituzione straniera.
Non è un caso che il workshop si svolga in Italia, dove vige dal 1998 un articolo della vecchia legge sull'immigrazione. Noto come 'articolo 18', questo provvedimento legislativo è un modello positivo in tutto il mondo per la protezione delle vittime del traffico e prevede la presa in carico degli stranieri invischiati nella prostituzione (donne, in maggioranza) da parte di associazioni, cooperative e così via, con immissione in percorsi di protezione sociale che prevedono anche il permesso di soggiorno in casi di grave sfruttamento e pericolosità. Di questo parlerà Marco Bufo, dirigente di una delle associazioni più attive e più grandi in Italia in questo lavoro, "On the Road" con sede a San Benedetto del Tronto.
Studiose di tre paesi tra loro molto diversi riferiranno come altre realtà nazionali procedano su questo terreno, tenendo conto delle politiche promosse dall'ONU, dalla Comunità Europea e dal Consiglio Europeo. Victoria Firmo Fontan, una studiosa delle aree di conflitto bellico, illustrerà l'esperienza della Bosnia-Erzegovina; Myria Vassiliadou (Mediterranean Institute of Gender Studies), parlerà del caso di Cipro, notevole per la presenza di bordelli a controllo statali; e Anne Marie Gallagher dell'Università di Deusto (Bilbao) commenterà l'esperienza spagnola, notevole per la presenza di una legge molto depenalizzante in tema di prostituzione.
Altre relazioni approfondiranno il tema della prostituzione da vari punti di vista. Marieke van Doorninck, membro della fondazione A. de Graaf Foundation di Amsterdam e Julie Bindel della London Metropolitan University commenteranno il modello svedese di criminalizzazione del cliente di prostitute ma non delle prostitute (che sono forse indirettamente sfavorite). Donna Dickenson e Christien van den Anker, del Centre for the Stuy of Global Ethics (Università di Birmingham) sede centrale dell'intero progetto del NEWR, daranno un contributo filosofico e etico alla discussione. Infine, Francesca Bettio del Dipartimento di Economia Politica dell'Università di Siena, che ospita questo evento, Giulia Garofalo dell'Università di Utrecht e Doormenick Jeroen dell'IMES di Amsterdam offriranno riflessioni di teoria e politica economica.
E' obiettivo complessivo del workshop affinare strumenti teorici, politici e sociali per la lotta a un fenomeno di difficile comprensione ma di importante gravità in Europa e non solo, per i diritti delle donne e non solo.
Archivio Comunicati Stampa
Tel.: 0577 235227