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Università degli Studi di Siena
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Comunicati stampa

10/09/2003
SIENA - La guerra in Iraq: una ricerca sulle opinioni dei senesi
La gran parte dei senesi, più dell'80%, crede che la guerra in Iraq sia servita al controllo delle risorse petrolifere. Il 70% teme che gli attacchi terroristici aumenteranno in seguito alla guerra, e pensa che gli Stati Uniti useranno ancora lo strumento della guerra preventiva per risolvere le controversie internazionali. Questi sono i risultati di una ricerca condotta dagli studenti del corso di laurea in Scienze statistiche ed economiche della facoltà di Economia dell'Università di Siena.
Il gruppo di ricerca, guidato dal professor Giulio Ghellini, ha intervistato telefonicamente circa 500 persone residenti nella provincia di Siena, scoprendo che le opinioni dei cittadini su quanto è avvenuto in Iraq sono piuttosto nette: tra i motivi scatenanti del conflitto, solo il 36% degli intervistati cita la volontà di portare la democrazia in quel Paese, mentre la gran parte è convinta che motivi economici e di controllo politico sull'area mediorientale siano stati decisivi.
I senesi sono stati attenti all'evolversi della situazione in Iraq: praticamente tutti hanno seguito le notizie sull'andamento del conflitto fornite da radio e televisione, ma il giudizio sulla qualità dell'informazione è critico: più della metà del campione ritiene di non aver avuto, da ciò che ha letto, visto e sentito, una visione imparziale di ciò che stava accadendo.
"Questo interessante lavoro, - ha detto Giulio Ghellini, coordinatore della ricerca -, è solo un esempio delle tante attività svolte nell'ambito del corso di laurea in Scienze statistiche ed economiche. Un corso che offre un ottimo rapporto tra studenti e docenti, e numerose opportunità di lavoro per chi si laurea".



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