23/06/2003
SIENA - Fotografi che non vedono. L'incontro con l'inventore della "vista artificiale" conclude Altramente
Bambini ciechi che raccontano il loro modo di "vedere" il mondo attraverso l'obiettivo di una macchina fotografica. E' questa l'esperienza toccante e teoricamente impossibile raccontata dal film-documentario Nespatrenè, del regista Miroslav Janek, che mercoledì 25, alle ore 20, nell'aula Magna del Rettorato concluderà la rassegna cinematografica "Altramente", organizzata dall'ufficio Accoglienza disabili dell'Università di Siena.
Prima della proiezione, Antonio Azzalin , il ricercatore italiano, che ha inventato il sistema a raggi infrarossi che ha permesso al fotografo professionista francese Michel Boisgontier, divenuto cieco, di continuare a fotografare, presenterà il sistema di fotoriproduzione a spessore variabile denominato Photomé- Tactile. Si tratta di una sistema che permette una riproduzione fotografica a rilievo, leggibile dai non vedenti. Sarà presente anche un'artista, Barbara Couffini, che ha utilizzato il Braille e il rilievo per le sue opere, definite "immagini da toccare con gli occhi", oltre al sistema di fotografia, inventato da Azzalin.
Antonio Azzalin da anni è impegnato in una ricerca che mira a rendere l'handicap visivo il meno incidente sulla "normalità" dell'esistenza di chi ne è colpito: ha sviluppato progetti per la realizzazione di un sistema "radar" a raggi infrarossi per assistere i portatori di handicap visivo nella localizzazione di ostacoli, un innovativo sistema di telecomunicazione a breve raggio per mezzo di onde infrarosse, bussole parlanti, bastoncini bianchi che interpretando il movimento della mano esplorano gli spazi preannunciando gli ostacoli, penne che ripercorrono il tratto scritto, rivelatori di colore e di luce, e anche il primo pallone elettronico sperimentale, in cuoio e regolamentare per peso e dimensioni, per giocatori ciechi di football.
L'ultimo appuntamento con il cinema di "Altramente" sarà l'occasione per conoscere da vicino l'attività a favore dei disabili portata avanti dall'Università di Siena, che offre servizi specifici, ma che mira anche alla sensibilizzazione del pubblico sui temi della diversità.
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